Sangiuliano, l’articolo sulla “Francia spaesata” e il duro botta e risposta con Avs

E’ polemica per un articolo a firma Gennaro Sangiuliano sul Giornale in cui l’ex ministro della Cultura, oggi corrispondente Rai da Parigi, si sofferma sull’amministrazione di Emmanuel Macron in Francia. “Francia spaesata. L’Eliseo ondivago simbolo di declino”, è il titolo dell’articolo in cui Sangiuliano afferma: “Sono mesi che Emmanuel Macron si è immerso in un iperattivismo sulla scena internazionale, che secondo alcuni spesso velleitario, secondo altri per coprire le gravi difficoltà interne”. Il corrispondente Rai ricorda anche la “dura polemica con il primo ministro israeliano Netanyahu che lo ha accusato di fare poco nella lotta all’antisemitismo in Francia”.
“Più di tutto parlano i sondaggi, quello Ifop/Journal du Dimanche, ha affermato che Emmanuel Macron, presidente dal 2017, e François Bayrou, diventato primo ministro a dicembre scorso formano la coppia esecutiva più impopolare della Quinta Repubblica. Il Presidente raccoglie il 19% dei consensi, il primo ministro solo il 18%. Peggio di Macron fece Hollande, precipitato al 13% ma poiché il suo primo ministro Manuel Valls aveva il 38%, la coppia era al 51%, contro il 37% del duo Macron-Bayrou”, rileva poi Sangiuliano in un altro passaggio dell’articolo, che si conclude con una riflessione: “La Francia è una grande nazione, con una grande storia e tradizione, le sue idee e la sua cultura hanno forgiato molti valori occidentali. È stridente il contrasto tra un nobile passato e le incertezze del presente. Tutti i francesi si domandano: fino a quando la Francia potrà reggere le sfide globali senza un governo stabile?”.
Interrogazione Avs: “Corrispondente Rai non può fare propaganda”
In Parlamento, è stato AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) a innescare la polemica annunciando “un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai dopo l’articolo pubblicato oggi da Gennaro Sangiuliano, corrispondente Rai da Parigi, su Il Giornale”. “Un giornalista del servizio pubblico ha il dovere di garantire informazione imparziale e non può trasformarsi in opinionista politico al servizio del governo Meloni. Il Contratto di Servizio Rai e il Codice etico vietano conflitti d’interesse e impongono indipendenza e pluralismo”, scrivono in una nota Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro, parlamentari di Avs e membri della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. “Chiederemo alla Rai se ritenga compatibile che un corrispondente estero scriva editoriali di parte su un quotidiano privato, e quali misure intenda assumere per garantire il rispetto delle regole -aggiungono Bonelli e De Cristofaro-. Sangiuliano non è più un uomo politico che può permettersi la propaganda, ma un dipendente del servizio pubblico: per questo chiederemo l’audizione urgente dell’Ad Rai in Vigilanza”.
Fdi: “La sinistra perde il potere ma non il vizio”
A difesa di Sangiuliano si schierano diversi esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui Francesco Filini, capogruppo nella Commissione Vigilanza Rai. “La sinistra perde il potere ma non il vizio. La loro smania di censura oltrepassa i confini del grottesco, al punto che ora vorrebbero impedire a un giornalista, un professionista, di esprimere le proprie idee, le proprie opinioni, su una testata giornalistica. E quelli che vorrebbero mettere il bavaglio ai giornalisti sono gli stessi che accusano il governo Meloni di attaccare la libertà di stampa. È molto grave che dei politici vogliano censurare un giornalista”, afferma Filini. “A Bonelli e compagni -aggiunge- va però riconosciuta almeno l’originalità: non sapevano come far parlare di sé in una giornata di fine agosto, ci sono riusciti. A dispetto del senso del ridicolo”.
Sangiuliano: “Mie corrispondenze ineccepibili, valuto azioni contro Avs”
Non si è fatta attendere la replica di Sangiuliano, che annuncia: “Sto valutando con i miei avvocati un’azione presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) e la magistratura italiana per le gravi dichiarazioni contenute nel comunicato di Avs. Nel merito il mio articolo virgoletta articoli di Le Monde e sondaggi ampiamente riportati dalla stampa francese. Le mie corrispondenze Rai sono asettiche e ineccepibili secondo i canoni del servizio pubblico. Il comunicato di Avs è una violazione della Costituzione repubblicana oltre che di tutte le Carte europee che salvaguardano il diritto e la libertà di espressione”. Sangiuliano rileva: “Sono fra i pochi giornalisti Rai ad aver intervistato il noto ‘estremista di destra’ Jean-Luc Mélenchon che ha apprezzato la qualità delle domande . Non mi lascio intimidire. Nelle prossime settimane sarà pubblicata la biografia di Recep Tayyip Erdogan a mia firma dove racconto dei tanti giornalisti incarcerati e repressi dal regime turco. Quei giornalisti per me sono un esempio anche contro gli ‘erdoganiani d’Italia’”.
Il Pd: “Sangiuliano grancassa del governo”
“Sangiuliano, che da ministro della Cultura si vantava di portare in tribunale artisti e giornalisti, oggi da giornalista Rai annuncia azione legali nei confronti dei partiti di opposizione. Un modo singolare di intendere la professione giornalistica all’interno del servizio pubblico. Crediamo che sia lui, per primo, a dover decidere quale strada intraprendere: se ritentare con l’ambizione politica, già miseramente fallita, oppure proseguire con la carriera giornalistica, che oggi appare sempre più ridotta a semplice grancassa del governo“, è invece il pensiero espresso dal capogruppo del Pd nella Commissione di vigilanza Rai Stefano Graziano su Sangiuliano, “il cui metodo -aggiunge il dem- sta creando imbarazzo in Rai”.
Frangi (Cda Rai): “Libertà di stampa a fasi alterne”
“Non so se chi annuncia interrogazioni in Commissione di Vigilanza Rai sull’articolo pubblicato oggi da Il Giornale a firma Gennaro Sangiuliano, l’abbia davvero letto quell’articolo, e ne abbia colto il senso”, afferma il Consigliere di Amministrazione Rai, Federica Frangi. “Quell’articolo”, continua la Frangi, “non mi pare proprio un editoriale di parte scritto da un opinionista politico, bensì una fotografia analitica del momento che sta vivendo la Francia. Fermo restando che in questo Paese le opinioni possono ancora essere liberamente espresse, Sangiuliano in quell’articolo non ne esprime alcuna. È talmente evidente, che questa polemica appare capziosa e strumentale, come troppo spesso accade”. “Infine”, conclude il consigliere Frangi, “come succede per decine di dipendenti Rai, mi risulta che Sangiuliano abbia chiesto l’autorizzazione per firmare un pezzo su una testata diversa da quella da cui dipende, e che tale autorizzazione sia stata concessa. Quindi, tanto rumore sul nulla”.
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