Smalti e gel unghie, perché alcuni prodotti non potranno più essere venduti e utilizzati in Europa

Agosto 31, 2025 - 20:30
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Smalti e gel unghie, perché alcuni prodotti non potranno più essere venduti e utilizzati in Europa

Dal 1° settembre 2025 nei Paesi dell’Unione Europea non sarà più possibile trovare sugli scaffali smalti e gel per unghie che contengono due sostanze chimiche fino a oggi molto utilizzate nell’industria cosmetica: il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (TPO) e la Dimethyltolylamine (DMTA).

Si tratta di composti che hanno avuto un ruolo chiave nella diffusione di smalti semipermanenti e gel ricostruzione: da un lato permettevano una maggiore resistenza e durata, dall’altro garantivano una migliore polimerizzazione sotto lampade UV. Eppure, secondo la Commissione Europea, queste sostanze presentano rischi non trascurabili per la salute, soprattutto se usate per lungo tempo e in alte concentrazioni.

La scelta arriva dopo un’accurata revisione scientifica da parte del comitato di valutazione dei rischi dell’ECHA (Agenzia europea per le sostanze chimiche), che ha inserito entrambe le molecole nella categoria delle sostanze “CMR” di classe 1B: potenzialmente cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione.

Cosa hanno scoperto gli esperti

Il divieto non è frutto di un’allarmante moda regolatoria, ma il risultato di studi condotti secondo linee guida internazionali standardizzate. Gli scienziati hanno utilizzato test su modelli animali che valutano, tra le altre cose, la tossicità riproduttiva, gli effetti sullo sviluppo fetale e possibili alterazioni metaboliche.

Nel caso del TPO, ad alte dosi, sono state riscontrate gravi alterazioni negli animali maschi: atrofia dei testicoli, drastico calo del numero di spermatozoi e infertilità. Nelle femmine sono stati osservati cicli mestruali irregolari e difficoltà a portare a termine la gestazione. Gli effetti non si sono limitati al sistema riproduttivo: nei test di esposizione prolungata sono emerse anomalie metaboliche, aumento del peso di fegato e reni, letargia e perdita di pelo.

Anche il DMTA ha mostrato effetti simili: riduzione della fertilità, anomalie nello sviluppo embrionale e alterazioni a carico degli organi riproduttivi.

Gli studi hanno quindi evidenziato che, sebbene le dosi impiegate nei test siano molto più alte rispetto a quelle a cui un consumatore medio potrebbe essere esposto, il rischio non può essere escluso del tutto, soprattutto per chi lavora quotidianamente a contatto con queste sostanze, come estetiste e onicotecniche.

L’approccio di precauzione dell’Unione Europea

Le istituzioni europee hanno applicato un principio che negli ultimi anni è diventato centrale nella gestione delle sostanze chimiche: la precauzione. Anche se la probabilità che un’applicazione domestica di smalto al TPO causi danni diretti è molto bassa, la presenza di alternative più sicure ha spinto Bruxelles a eliminare i prodotti a rischio.

Dal 1° settembre, quindi, non sarà possibile vendere né acquistare cosmetici contenenti TPO e DMTA. Non solo: le scorte già presenti nei magazzini delle aziende dovranno essere ritirate e smaltite. In pratica, il divieto non ammette deroghe.

Quali alternative ci sono già sul mercato

una manicure
Quali alternative ci sono già sul mercato (blitzquotidiano.it)

Secondo gli esperti, l’industria cosmetica non rimarrà scoperta. Esistono già molecole alternative che garantiscono la stessa efficacia senza i rischi associati a TPO e DMTA. Alcuni esempi sono l’ossido di bis-trimetilbenzoil fenilfosfinae l’etil trimetilbenzoil fenilfosfinato, sostanze che permettono una polimerizzazione sicura e che sono considerate meno problematiche dal punto di vista tossicologico.

Per i consumatori finali, la raccomandazione è semplice: cercare prodotti con la dicitura TPO-free o DMTA-free, che sarà sempre più comune sulle confezioni.

I rischi reali per chi usa questi prodotti

Un punto importante da chiarire riguarda le quantità. Nei test sugli animali, i danni sono comparsi solo a dosaggi altissimi, molto lontani dalle concentrazioni utilizzate nei cosmetici. Secondo diversi chimici, la probabilità che una normale applicazione di smalto o gel provochi infertilità o danni sistemici è quasi nulla.

Il problema, tuttavia, non è tanto l’uso sporadico quanto l’esposizione cumulativa e professionale. Chi lavora in centri estetici, maneggiando quotidianamente questi composti e in presenza di lampade UV, potrebbe essere più esposto rispetto a chi applica un semipermanente a casa una volta ogni due settimane.

Per questo il divieto è stato salutato con favore soprattutto dalle associazioni di categoria, che da tempo chiedevano regole più stringenti per tutelare la salute degli operatori.

Cosa cambia per estetiste e professionisti del settore

Dal 1° settembre 2025 la normativa europea non lascia spazio a deroghe: i prodotti contenenti TPO e DMTA non potranno più essere utilizzati, nemmeno per smaltire le scorte già presenti nei centri estetici o nei saloni. Questo significa che le estetiste dovranno adeguarsi al divieto e sostituire smalti e gel con alternative sicure e conformi. Le aziende produttrici sono tenute a ritirare dal mercato i cosmetici non conformi, ma anche i professionisti del settore hanno la responsabilità di non impiegarli sui clienti. L’obiettivo è eliminare del tutto l’esposizione a queste sostanze, tutelando non solo i consumatori finali ma anche gli operatori che, per il loro lavoro quotidiano, sarebbero maggiormente esposti.

Un segnale per il futuro della cosmetica europea

La decisione di mettere al bando TPO e DMTA rappresenta un passaggio importante anche in chiave politica. L’Unione Europea vuole consolidare la propria leadership nel settore della sicurezza chimica, spingendo le aziende verso un cosmetico sempre più sicuro e sostenibile.

La messa al bando non deve essere letta come un allarme immediato per chi ha usato finora questi prodotti, ma come una misura a lungo termine per ridurre ogni possibile rischio. In altre parole, una tutela preventiva, più che una reazione a emergenze sanitarie.

L'articolo Smalti e gel unghie, perché alcuni prodotti non potranno più essere venduti e utilizzati in Europa proviene da Blitz quotidiano.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia