Superare un lutto con le parole: poesie e aforismi per la morte del gatto

Niente potrà far sparire la sofferenza di quei momenti ma alle volte le parole aiutano: poesie e aforismi per alleviare il dolore della morte del gatto.
Un momento che tutti i padroni temono ma sanno che potrebbe arrivare da un momento all’altro è quello della perdita del proprio felino domestico. Ma cosa fare quando Micio ci lascia nello sconforto dovuto alla sua perdita? Benché nulla possa far sparire la sofferenza, ci sono poesie e aforismi che potrebbero sedare il dolore per la morte del gatto: ecco le più belle per il padrone che è rimasto solo senza il suo adorato quattro zampe.
Poesie e aforismi per la morte del gatto: i versi che fanno bene al cuore
Solo chi ha vissuto fianco a fianco con un animale domestico sa cosa vuol dire dovergli dire addio: nulla può servire realmente ad asciugare le lacrime che sgorgheranno per una perdita del genere. Tra coloro che sono stati affezionati padroni di un felino tuttavia c’è chi ha preferito il silenzio e chi invece ha messo nero su bianco le sue emozioni.
Queste parole, frutta di una sofferenza autentica di chi ha sperimentato la stessa perdita, possono sicuramente essere d’aiuto a coloro che si stanno abituando a vivere una vita completamente diversa senza il quattro zampe in giro per casa. Tra le più famose vi è sicuramente il testo del poeta romano Trilussa, che ha scritto la sua poesia intitolata proprio ‘Le morte der gatto’ in dialetto romanesco.
‘E’ morto er gatto. Accanto
c’è la povera vedova: una Gatta
che se strugge dar pianto;
e pensa: Pe’ stasera
me ce vorrà la collanina nera,
che me s’adatta tanto!
Frattanto la soffitta
s’empie de bestie e ognuna fa in maniera
de consolà la vedovella affritta.
Via, sóra spósa! Fateve coraggio:
su, nun piagnete più, ché ve fa male…
Ma com’è stato? Ieri, pe’ le scale,
mentre magnava un pezzo de formaggio:
nemmanco se n’è accorto,
nun ha capito gnente…
E già: naturarmente,
come viveva è morto.
E quanno c’è er trasporto?
-chiede un Mastino- Io stesso
je vojo venì appresso.
Era una bestia bona come er pane:
co’ tutto che sapevo ch’era un gatto
cercavo de trattallo come un cane;
che brutta fine ha fatto!
E dice fra de sé:
È mejo a lui ch’a me.
Ah, zitti!- strilla un Sorcio Nun ve dico
tutto lo strazzio mio!
Povero Micio! M’era tanto amico!
E intanto pensa: Ringrazziamo Iddio!
L’Oca, er Piccione e er Gallo,
a nome de le bestie der cortile,
Si dice a qualsiasi donna della quale s’ignori il nome.
j’hanno portato un crisantemo giallo.
Che pensiero gentile!
-je fa la Gatta- Grazzie a tutti quanti.
E mentre l’accompagna
barbotta: Che migragna!
Un crisantemo in tanti!
Poi resta sola e sente
la vocetta d’un Micio
che sgnavola e fa er cicio…
Questo dev’esse lui!- dice la Gatta:
e se guarda in un secchio
che je serve da specchio…
In fonno, è soddisfatta‘.
Un’altra poetessa che ha sperimentato la morte dell’amato gatto e ha deciso di dedicargli una poesia è la contemporanea Lucetta Frisa, che ha composto un sonetto per ricordarlo.
‘Morì all’inizio dell’estate il gatto
che fino all’ultimo cercava il sole.
Fu eliminato con un’iniezione
letale, piansi col veterinario
sensibile e un amico generoso
lo interrò cantando nel suo giardino
come un becchina shakespeariano.
Quel luogo non c’è più dov’è il mio gatto
tra tutti i gatti notturni bianconeri
fatti polvere senza campi elisi
ridete pure di me che piango un gatto
morto venticinque anni fa graffiando
il sole e il mio braccio ma tanto docile
per animale consenso al suo destino‘.
Poesie e aforismi per la morte del gatto: le citazioni più famose
Tra i tanti messaggi di cordoglio e pensieri bellissimi, spesso anonimi, lasciati sui social, ecco una serie di frasi e aforismi divenuti ancor più celebri perché frutto della penna di autori e personaggi famosi.
‘Credo che i gatti siano spiriti venuti sulla terra. Un gatto, ne sono convinto, può camminare su una nuvola‘ (di Jules Verne).
‘Fino a quando non hai amato un animale, una parte della tua anima sarà sempre senza luce‘ (Anatole France).
‘C’è chi sogna di incontrare gli extraterrestri e non ha mai avuto un cane e un gatto e non sa cosa ha perso, di quanto affetto e intelligenza sono capaci. Non conoscere e non amare gli animali è una grave perdita per la nostra stessa vita e felicità‘ (Margherita Hack)
‘Un giorno vedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo‘ (Papa Paolo VI).
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‘Forse i gatti sono qui per insegnarci questo: a vivere l’attimo in modo così completo, con un totale coinvolgimento, che lo faccia durare in eterno‘. (J. M. Masson).
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