Tetraplegico per la bicicletta elettrica lanciata dai Murazzi, Mauro Glorioso si è laureato in Medicina a Torino
A Torino per studiare, ai Murazzi per una serata con gli amici. Quella notte di gennaio 2023 la sua vita era cambiata per sempre, travolta da una bici elettrica scagliata dalla balaustra in alto. Mauro Glorioso, che da quel giorno è tetraplegico, ieri si è laureato in Medicina. Con il professor Paolo Fonio ha discusso la sua tesi, “Valutazione della funzione biventricolare tramite Cct in pazienti con recente StemI”, uno studio sulle funzionalità del cuore. A luglio comincerà la specializzazione. È una notizia che ha fatto il giro dei media, e giustamente, dopo che la sua tragedia era stata seguita dai media a livello nazionale.
La tesi si concentrava sull’utilizzo della Tac nell’infarto del miocardio. È stata giudicata meritevole di pubblicazione. 110/110. “Questo percorso penso sia stata una delle scelte più difficili della mia vita. Ma ho avuto il privilegio di avere intorno a me persone speciali che mi hanno permesso di superare tutto questo – ha dichiarato – Non sono mai stato particolarmente felice di celebrare i risultati accademici, ma mi rendo conto che questa è la conclusione di una fase della mia vita … brindiamo a un nuovo inizio”.
Cinque ragazzi erano stati condannati per tentato omicidio. “Penso che la giustizia deve fare il suo corso, ma ho altre cose a cui pensare – ha detto a Repubblica – Preferisco non essere coinvolto in tutto ciò. Già all’inizio ho cercato di non concentrarmi su questo, la giustizia deve fare il suo corso, vorrei non essere coinvolto”. Quella bicicletta elettrica pesava più di venti chili, era stata lanciata da oltre dieci metri d’altezza. Glorioso lottò tra la vita e la morta. Era al primo semestre del quinto anno di Medicina all’Università di Torino, che nella primavera del 2024 gli ha permesso di continuare gli studi e di svolgere lezioni e tirocini all’Università di Palermo. Un accordo che ha coinvolto docenti, tutor, segreterie.
Glorioso è riuscito ad attraversare un lungo periodo ricovero e riabilitazione, gravato da tutte le ripercussioni intime. “Questo percorso – ha scritto Mauro nei suoi ringraziamenti riportati da ANSA – penso sia stata una delle scelte più difficili della mia vita. Ma ho avuto il privilegio di avere intorno a me persone speciali che mi hanno permesso di superare tutto questo. Non sono mai stato particolarmente felice di celebrare i risultati accademici, ma mi rendo conto che questa è la conclusione di una fase della mia vita e vi ringrazio tutti per aver partecipato a questo viaggio e, soprattutto, brindiamo a un nuovo inizio. Ringrazio tutti i professori che mi sono stati vicini durante questo percorso e che mi hanno insegnato a diventare medico, non solo didatticamente, ma soprattutto umanamente“.
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