Tropici a portata di Mediterraneo: benvenuti nella magnifica isola di Formentera

C’è un luogo in Europa in cui pare di stare ai tropici: le acque sono talmente turchesi da sembrare dipinte, le spiagge hanno sabbia così fine da far credere di camminare su una distesa di zucchero a velo, mentre l’atmosfera ha il sapore dei paradisi esotici, ma con lo sguardo ancora rivolto al Mediterraneo.
Parliamo di Formentera, un’isola piccola ma in grado di rendere felice chi cerca un angolo da cartolina a poche ore da casa. Contemporaneamente, non si può non specificare che Formentera nasconde anche una realtà più complessa a causa di un turismo in crescita, momenti di sovraffollamento e una trasformazione che mette alla prova il suo fascino originale. Nonostante ciò, però, riesce ancora a regalare scorci autentici, silenzi inaspettati e tramonti che valgono il viaggio. Basta saperla ascoltare nei momenti giusti e scegliere con cura dove andare e quando.
Cosa vedere a Formentera
L’affascinante Formentera si trova in Spagna ed è la più piccola delle Isole Baleari abitate. Situata a sud dell’altrettanto magnifica Ibiza, da cui è separata da uno stretto tratto di mare chiamato Es Freus, è raggiungibile solo via mare e, probabilmente proprio per questo, nonostante l’afflusso turistico riesce ancora (in parte) a conservare la sua identità più riservata e autentica.
L’isola è conosciuta soprattutto per le sue spiagge caraibiche, ma chi si spinge oltre la sabbia scopre un lembo di terra sorprendente anche nell’entroterra, nella sua geologia, e nei piccoli borghi sospesi nel tempo.

Far de La Mola
La sensazione che si avverte arrivando a Far de La Mola è incredibile: sembra di essere giunti alla fine del mondo. Proprio qui, infatti, termina l’asfalto, il turismo distratto e la musica da chiringuito. Il visitatore si trova al cospetto di una drammatica scogliera che cade a strapiombo sull’azzurro profondo del mare, mentre è circondato da un silenzio interrotto solo dal rumore del vento.
Il faro si presenta bianco e semplice eppure riesce a stupire tutti, non tanto per la sua architettura, ma per quello che rappresenta: è una soglia, un punto dove fermarsi e guardare. Non vi sorprenderà infatti sapere che Jules Verne lo rese immortale nel suo romanzo Le isole a elica.
I momenti migliori per raggiungerlo sono al mattino presto o al tramonto, quando le luci radenti esaltano le sfumature dell’altopiano, i profili delle rocce, e rendono l’esperienza quasi mistica. Durante la bella stagione, tra le altre cose, qui o nel piccolo centro della Mola due volte a settimana (solitamente mercoledì e domenica pomeriggio) si tiene un mercatino pieno di ceramiche, gioielli, tessuti e musica dal vivo.
Non mancano i sentieri che, anche se non segnalati, sono percorribili a piedi senza difficoltà e in cui la vista cambia ogni cento metri. Poco distante, ecco il Molí Vell de la Mola, un mulino a vento tradizionale del XVIII secolo che, in certi periodi, si può visitare anche all’interno (meglio informarsi in anticipo).
Cap de Barbaria
Per arrivare a Cap de Barbaria bisogna intraprendere una lunga strada stretta e polverosa che sembra infilarsi nel nulla. È priva di ombra, bar e possibili distrazioni, ci sono solo terra rossa, cespugli bassi e vento. E in fondo, come un miraggio che si avvicina lentamente, c’è un grazioso faro solitario.
Questo è il punto più a sud-ovest di Formentera e uno dei suoi luoghi più fotografati, diventato ancora più noto dopo essere comparso nel film Lucía y el sexo. Da queste parti, il tramonto è davvero emozionante ma anche molto affollato. Per questo motivo, il consiglio più sentito che vi possiamo dare è quello di andarci all’alba, quando il silenzio è assoluto.
Accanto ad esso, inoltre, c’è una piccola grotta (non segnalata) chiamata Sa Cova Foradada in cui scendere con cautela, per poi trovarsi su una terrazza naturale nascosta a strapiombo sul mare. Il paesaggio è crudo, quasi africano: il terreno è secco, la vegetazione bruciata dal sole, l’aria sa di sale e di polvere, ma la bellezza è di quelle che riempiono cuore e anima.
Es Caló de Sant Agustí
A Es Caló de Sant Agustí sembra che lo scorrere del tempo non sia nemmeno mai arrivato: è un pittoresco villaggio di pescatori incastonato tra scogliere basse e mare cristallino, dove la vita segue ancora il ritmo delle onde e dei pasti semplici. Case bianche, barche tirate a secco e una manciata di ristoranti con i tavoli a pochi metri dall’acqua, lo rendono un frammento intatto di un’altra epoca.
Il cuore del borgo sono gli “escars”, antichi ricoveri in legno dove i pescatori ancora oggi sistemano le barche. Alcuni sono sgangherati, altri perfettamente mantenuti, ma tutti raccontano una Formentera che resiste alla fretta e alla folla.
Qui si può passeggiare sugli scogli verso est per ammirare un susseguirsi di calette di roccia e sabbia chiara, mangiare pesce fresco con vista mare e intraprendere un antico sentiero romano che porta all’altopiano della Mola, con una vista pazzesca sul tratto di costa tra Es Caló e Illetes. Meglio al mattino presto o nel tardo pomeriggio per evitare il caldo pieno.
Camí de Sa Pujada (o Camí Romà)
Camí de Sa Pujada è una delle perle di Formentera. Si tratta di una mulattiera lastricata, costruita probabilmente dai Romani, che collega l’altopiano della Mola con la costa nord dell’isola. Ancora oggi si presenta integra e permette di immergersi in un paesaggio autentico, perché il sentiero si snoda tra macchia mediterranea profumata, antichi muretti a secco, e vedute spettacolari sulle spiagge più selvagge dall’isola.
Sono fondamentali scarpe comode e acqua a volontà, in quanto il terreno è irregolare e l’esposizione al sole può essere intensa. Meglio partire al mattino presto o nel tardo pomeriggio per evitare le ore più calde e godersi la luce più morbida.
Il suggerimento è quello di fermarsi a osservare i dettagli, come i licheni sulle pietre, il canto dei passeri, i panorami che si aprono a ogni tornante.
Sant Francesc Xavier
Capoluogo dell’isola, Sant Francesc Xavier è un borgo che ne rappresenta completamente l’essenza. Puntellato di case bianche, pulite e ordinate, che si affacciano su stradine tranquille dove il tempo sembra scorrere con un passo più lento, è dominato dalla chiesa di Sant Francesc, un edificio semplice ma pieno di carattere.

Qui non c’è la confusione delle località balneari, ci si viene a fare colazione, a bere un caffè, a rallentare e a prendere una vera pausa. Allo stesso tempo, si può curiosare nelle botteghe artigiane dove si lavorano gioielli fatti a mano, ceramiche, tessuti naturali e prodotti locali. Ogni mattina, in estate soprattutto, si tiene un piccolo mercato con frutta, verdura, formaggi e prodotti artigianali, perfetto per acquistare qualcosa di fresco e genuino.
Chi vuole approfondire la cultura locale, invece, deve passare al Centro Cultural o alla biblioteca, in cui spesso sono ospitate mostre, letture o piccoli concerti che raccontano l’anima artistica di questa meravigliosa isola spagnola.
Lagune e saline di Ses Salines
Tra La Savina e Es Pujols, proprio dove l’isola si apre verso il mare, si estende un territorio che racconta una storia antica e affascinante: le saline di Ses Salines. Un tempo cuore pulsante dell’economia locale, sono vasche di acqua salata che venivano sfruttate per la raccolta del sale. Oggi non sono più in funzione, ma il loro valore non è diminuito: fanno parte di un’area naturale protetta, un rifugio prezioso per molte specie di uccelli migratori, tra cui gli eleganti fenicotteri che ogni tanto si lasciano avvistare mentre si specchiano nell’acqua calma.
Il paesaggio si presenta piatto, con vasche d’acqua separate da argini bassi e piccoli canali. Ma è proprio qui che la natura gioca con la luce in modo magico, soprattutto all’alba e al tramonto, quando il cielo si tinge di rosa e arancio e le vasche riflettono questi colori in un quadro che cambia ogni minuto.
Si può camminare lungo i sentieri sterrati che costeggiano le vasche attraverso percorsi facili e pianeggianti e osservare gli uccelli, ma sempre rispettando gli spazi naturali. Bisogna fare attenzione ai cartelli però, perché come detto l’area è protetta ed è fondamentale non disturbare gli animali né lasciare rifiuti. Da visitare c’è anche il piccolo museo del sale a La Savina, in cui approfondire la storia dell’attività salinara.
Le 8 spiagge più belle di Formentera
Il ritmo a Formentera rallenta rispetto alle altre “sorelle” Baleari, il turismo è più discreto e le spiagge – sabbiose o rocciose – sono tra le più spettacolari del Mediterraneo. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi le più belle in assoluto:
- Ses Illetes: la spiaggia da cartolina per eccellenza, spesso inserita tra le più belle al mondo. Caratterizzata da sabbia bianca e mare che sfuma tra il turchese e l’azzurro chiaro, regala persino una vista su Ibiza nelle giornate più limpide. Al contempo, è anche la più affollata dell’isola. Per questo, il consiglio è arrivare entro le 9 del mattino e camminare un po’ più a nord per lasciarsi alle spalle la calca. Chi cerca l’angolo più tranquillo in assoluto, deve proseguire a piedi verso la punta di Es Trucadors;
- Playa de Llevant: sorge dall’altro lato dell’istmo rispetto a Ses Illetes, ed è più selvaggia e meno frequentata. Se c’è poco vento è uno spettacolo, perfetta per chi desidera trovare la pace (nudisti inclusi). Il mare è un po’ più mosso, quindi meno adatto ai bambini piccoli. Il trucco è andarla a visitare in giornate di tramontana o maestrale, perché Llevant diventa un paradiso tranquillo;
- Caló des Mort: piccolissima, magica e incastonata tra le rocce, a sud dell’isola. Con acqua trasparente e colori intensi, è ottimale per lo snorkeling. In alta stagione è molto ambita, e per tale motivo è suggerito andare al mattino presto o al tramonto. Se portate scarpette da scoglio, inoltre, potreste anche approfittare per fare una nuotata nelle calette vicine, meno prese d’assalto e ancora più autentiche;
- Migjorn: lunga ben 5 chilometri, presenta zone libere, chiringuiti spartani e piccole passerelle in legno che portano verso il nulla. Il mare qui può cambiare volto a seconda del punto, ma ovunque è limpido e selvaggio. All’altezza del ristorante Blue Bar o Kiosko 62, si può osservare un tramonto indimenticabile, a ritmo di musica easy e magari con una bella birra fresca in mano;
- Es Pujols: spiaggia comoda, acqua bassa, perfetta per famiglie e chi non vuole rinunciare al lettino. Non ha il fascino selvaggio di altre spiagge, ma per una pausa comoda è l’ideale;
- Playa de Es Arenals: il mix perfetto tra spiaggia selvaggia e accessibile. Qui l’acqua è pulita, la sabbia fine e l’ambiente è rilassato. Fortunatamente non è mai troppo affollata, ma camminando e seguendo la costa verso est è possibile scoprire calette solitarie dove fermarsi (quasi) da soli anche in pieno agosto;
- Cala Saona: piccola insenatura sulla costa ovest di Formentera, circondata da scogliere rossastre che al tramonto si accendono di colori spettacolari. A differenza di Illetes o Migjorn, questa è una vera baia protetta, quindi il mare è quasi sempre calmo, talmente tanto cristallino da potersi specchiare. Ideale per nuotare, rilassarsi, e godersi l’atmosfera senza il vento fastidioso che spesso soffia altrove.
- Espalmador: non è propriamente Formentera ma è una delle tappe da fare assolutamente quando si visita l’isola. Si tratta di un isolotto disabitato a nord, raggiungibile solo in barca o camminando (con marea bassa) dalla punta nord di Ses Illetes. Un posto dove la sabbia è caraibica e non c’è nemmeno l’ombra di costruzioni. Qui c’è solo natura. Infatti la sensazione che si prova è quella di vivere un’esperienza mistica. Vi consigliamo di portare acqua e cibo, in quanto qui non c’è davvero nulla.

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