Von der Leyen: “Il muro anti droni è la nostra risposta alla Russia”

Con la Russia che continua a testare le capacità difensive dei Paesi europei inviando droni a sorvolare e disturbare lo spazio aereo, Bruxelles è alla ricerca di strumenti efficaci per contrastare queste minacce ibride. Al centro dell’intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, è stato presentato il progetto del cosiddetto “muro di droni”. Tuttavia, la sua realizzazione appare complessa e caratterizzata da tempistiche lunghe, anche a causa dei disaccordi tra le diverse cancellerie europee.
“Il muro dei droni è la nostra risposta alla realtà della guerra moderna”, ha dichiarato von der Leyen, evidenziando come i conflitti attuali siano segnati da una forte asimmetria nei costi. “Pensate a cosa è successo in Polonia: abbiamo dovuto schierare sistemi molto costosi, jet da combattimento di ultima generazione, per abbattere armi relativamente economiche e prodotte in serie. Questo non è sostenibile”. L’obiettivo è chiaro: l’Unione europea dovrà imparare a rispondere ai droni con altri droni, sviluppando capacità autonome, sostenibili ed economiche.
Il modello ucraino e il funzionamento del muro di droni
Von der Leyen ha indicato nell’Ucraina un modello da seguire. Dall’inizio dell’invasione russa, Kiev ha sviluppato un’industria militare capace di produrre droni a basso costo, in grado di colpire obiettivi strategici, come le raffinerie russe. Bruxelles intende sostenere questa esperienza con un piano di aiuti che favorisca la cooperazione tra imprese ucraine ed europee, potenziando la produzione e lo sviluppo tecnologico. “L’Ucraina è pronta a sostenere i nostri sforzi. Il muro dei droni contribuirà anche alla sorveglianza del fianco orientale. Questa monitorerà e proteggerà i cieli, i mari e il suolo dei nostri membri orientali. Ma non si tratta solo del nostro confine orientale”, ha sottolineato la presidente, richiamando la necessità di “uscire dalla zona di comfort per scoraggiare chi vuole danneggiarci”.
Difesa, innovazione e cooperazione tecnologica
Bruxelles presenterà presto una roadmap per attuare “Readiness 2030”, noto anche come ReArm EU, il nuovo piano di riarmo europeo. “L’agenda Readiness 2030 mobiliterà fino a 800 miliardi di euro per la difesa, anche attraverso nuovi strumenti come Safe”, ha spiegato von der Leyen, parlando del “più grande aumento della spesa per la difesa nella storia della nostra Unione”. L’iniziativa sarà accompagnata da nuove “Alleanze Tecnologiche”, pensate per collegare start-up e grandi aziende del settore, accelerando la transizione dall’innovazione alla produzione su larga scala.
Inoltre, il piano prevede un forte utilizzo dell’intelligenza artificiale, attraverso i programmi “Apply AI” e “AI in Science”, per costruire una base industriale europea della difesa che sia non solo garanzia di sicurezza, ma anche motore di crescita economica.
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