Abercrombie & Fitch alza la guidance. Hollister spinge (ancora) i conti del secondo trimestre

Abercrombie & Fitch cresce anche nel secondo trimestre. Il gruppo americano, dopo un Q1 a +4%, archivia un secondo quarter (chiuso al 2 agosto) in progressione del 3% a cambi correnti (+7% a cambi costanti) a quota 1,21 miliardi di dollari (circa 1,1 miliardi di euro al cambio corrente). Un risultato leggermente al di sopra delle stime di mercato (secondo i dati di Lseg gli analisti si aspettavano un turnover di 1,20 miliardi) che ha permesso al gruppo di alzare le previsioni per l’intero anno, riflettendo – ha commentato la CEO Fran Horowitz – “il nostro solido posizionamento e la traiettoria di crescita, in continuità con i risultati record del 2024”. Dopo aver rivisto l’outlook nel primo trimestre, ora il player a stelle e strisce prevede un balzo delle vendite compreso tra il cinque e il sette per cento (in precedenza si prevedeva un 3 e il 6 per cento).
A trainare ancora una volta i conti è stata la performance di Hollister, in aumento del 19% (nel primo quarter la crescita era del 23 per cento) grazie alla domanda estiva e back-to-school, mentre il brand Abercrombie & Fitch cala del 11% a cambi correnti (il calo del Q1 era pari al 10 per cento). “Pur avendo fatto progressi nelle principali iniziative di gestione dell’inventario, attraverso promozioni e test di nuovi concept di prodotto, le vendite nette dei brand Abercrombie sono diminuite del 5%, dopo un +26% nello stesso periodo dell’anno precedente”, precisa il manager. Guardando alle aree geografiche, guidano le Americhe (+5%), seguite dall’area Apac (+1 per cento). In sofferenza invece l’area Emea (-5 per cento).
“I risultati di Abercrombie dimostrano che i consumatori sono ancora disposti a investire in abbigliamento premium, soprattutto quando riflette un forte valore di brand e rilevanza rispetto alle tendenze,” ha commentato, secondo quanto riportato da Reuters, l’analista Corey Tarlowe di Jefferies.
Tuttavia, rimane l’incertezza legata ai dazi statunitensi: l’azienda ha avvertito che l’aumento dei dazi su Paesi come Vietnam, Indonesia, Cambogia e India farà crescere i costi di 90 milioni di dollari nel 2025. A maggio, la stima era di 50 milioni dopo alcune misure di mitigazione. Positiva la redditività del gruppo: nel secondo trimestre l’utile netto si ha raggiunto i 143 milioni con una crescita di 12 punti percentuali.
Dopo l’annuncio dei dati il titolo Abercrombie è salito dell’1,5% in una, pur restando in calo di circa il 33% dall’inizio dell’anno.
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