Al via riprese docufilm “La città verticale..ma non ci siamo già visti?”

Novembre 18, 2025 - 08:12
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Al via riprese docufilm “La città verticale..ma non ci siamo già visti?”

Roma, 17 nov. (askanews) – Capita spesso di sentir parlare di Genova Città Verticale: appellativo che potrebbe suonare strano alle orecchie di chi non è avvezzo, ma che descrive perfettamente la conformazione della città affacciata sul Mar Ligure.

Una città in cui epoche storiche diverse (dal medioevo all’Ottocento) si sovrappongono e si stratificano e in cui si inseriscono le strutture che le hanno fatto conquistare questo nome: la funicolare Zecca-Righi, che raggiunge le colline, e quella di Sant’Anna, la più antica d’Italia; l’ascensore di Montegalletto, unico al mondo che combina un percorso orizzontale e verticale, e quello di Castelletto, splendido esemplare di art-decò; la Cremagliera di Granarolo, mezzo storico, e l’antichissima Lanterna, che si innalza fiera come simbolo dell’identità della città.

Sono proprio loro al centro di “La città verticale…ma non ci siamo già visti?”, docufilm realizzato con il contributo del Pr Fesr della Liguria (Programma Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), nuovo progetto della società di produzione e distribuzione televisiva e cinematografica genovese Calima Entertainment che, proprio in questi giorni, ha annunciato l’inizio delle riprese nel capoluogo ligure.

Protagonisti del film sono Marco, giovane aspirante documentarista interpretato da Matteo Traverso, e Anna, appassionata di architettura e cultura locale e guida turistica interpretata da Laura Repetto: insieme i due decidono di realizzare un documentario sulle strutture verticali che rendono Genova unica al mondo.

Film nel film in cui immagini d’epoca, riprese contemporanee, fiction e documentario si intrecciano, alternando riprese in piano sequenza, interviste e momenti di backstage. Un viaggio alla riscoperta della città e della sua memoria storica, attraversata e raccontata proprio grazie a questi impianti verticali: funicolari, cremagliere e ascensori non sono solo mezzi di trasporto, ma simboli di una città che nei secoli si è elevata dal mare verso il cielo e “guide inconsapevoli” di un percorso che condurrà Marco e Anna alla scoperta di sé stessi.

La loro storia diventa così metafora di una necessità più grande: “vivere è azione, vivere è salire”, superare il piano uniforme della comunicazione virtuale per ritrovare emozioni autentiche e relazioni reali, molto distanti dall’incomunicabilità generata dai social media.

“È un progetto che avevo in testa da qualche anno, dal momento in cui sono arrivato a Genova, quando a colpirmi sono state proprio le sue strutture di trasporto verso l’alto, indispensabili e particolarissime per una città che, stretta davanti al mare, si è sviluppata sulle alture retrostanti – racconta Alessandro Bazzana, regista di La Città Verticale – Viviamo in un epoca di grandi cambiamenti, dove tutto si consuma a una velocità impressionante, le amicizie, gli amori, le abitudini di vita… riscoprire una dimensione che, lenta ma fondamentale, ancora oggi è il fulcro di un sistema che permette a una città di vivere e di splendere ci è sembrata una metafora di cui abbiamo necessariamente bisogno ora più che mai. Recuperare valori e tempi a cui le nuove generazioni non sembrano fare neppure più caso è la spinta per trovare la propria identità. Questa è una piccola favola metropolitana che racconta noi stessi, i nostri dubbi e le nostre fragilità e, nello stesso tempo, fornisce gli strumenti per tornare a incuriosirsi e a trovare il proprio posto nel mondo. Intrecciare il documentario, che viene raccontato da specialisti, tecnici, storici e profondi conoscitori della città di Genova, con la fiction e la recitazione di giovani bravissimi attori del Teatro Nazionale di Genova, della Quinta Praticabile e del CFA, è la sfida più difficile che vuole portare lo spettatore “dentro” la storia, in tutti i sensi, quella raccontata e quella recitata. Così lo storico che racconta uno dei fari più antichi d’Europa ed ancora in funzione che è il simbolo della città diventa attore lui stesso all’interno del racconto e troveremo i responsabili dell’impiantistica locale raccontarci le strutture proprio all’interno delle scene”.

“Un sogno che inizia a prendere forma realizzare un documentario sulla mia città, un luogo pieno di scorci scenografici, tesori nascosti e tanta storia da raccontare, una città straordinariamente ricca di potenziale ma condizionata dalla sua morfologia, protesa verso il mare e costretta a monte. Osservare l’orizzonte sviluppa la capacità di guardare oltre, cercare soluzioni, ampliare il modo di pensare – prosegue la produttrice Manuela Bianchi – Questa è una città che ha avuto le intuizioni ma non sempre è riuscita ad emergere anche a causa della sua logistica. Raccontarla per me è un onore e una grande sfida che mi appassiona e mi stimola a portarla lontano. Ogni scelta è stata fatta con grande cura, dalla scrittura agli attori, dagli argomenti, dai tecnici, che si concretizza giorno dopo giorno in un grande coinvolgimento collettivo. E questo per me è già un grandissimo risultato. L’obiettivo è raccontare bellezza: quella della città, quella del sapere, quella dei ragazzi di una nuova generazione che va capita ed ascoltata. Per farlo bisogna elevarsi, bisogna ampliare la propria visione, “aprire le porte” della diffidenza e della autodifesa che Genova e Genovesi hanno sviluppato nei secoli come “facciata” per scoprirne il grande cuore e i grandi valori che li contraddistinguono.

Il docufilm racconta così non solo Genova, con le sue strutture che si elevano verso l’alto ma anche la sfida contemporanea, suggerendo che per crescere e comprendere il mondo bisogna elevare lo sguardo, salire e vivere pienamente con passione… con una svolta finale inattesa, un colpo di scena che aggiungerà al racconto un tocco di magia.

[Film nel film, il ciak in Liguria|PN_20251117_00040|gn00 rg09|https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/11/20251117_131716_A9C8C9F9.jpg|17/11/2025 13:17:24|Al via riprese docufilm “La città verticale..ma non ci siamo già visti?”|Cinema|Spettacolo, Liguria]

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