Albairate: assemblea pubblica sull’impianto di compostaggio, cittadini esasperati

Ottobre 1, 2025 - 15:00
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Albairate: assemblea pubblica sull’impianto di compostaggio, cittadini esasperati

Un tema che da anni pesa sulla vita quotidiana degli albairatesi è tornato al centro del dibattito: i cattivi odori provenienti dall’impianto di compostaggio. Quest’anno si è tornati a parlare della questione dopo l’intervento del gruppo Per Albairate in consiglio comunale il 24 giugno.

Il sindaco Flavio Crivellin ha spiegato che il percorso avviato con Arpa Lombardia, Città Metropolitana e i gestori dell’impianto non porterà mai a un risultato di “puzza zero”, ma mira a ridurre gli episodi odorigeni. Il primo passo è stato il tavolo tecnico del 15 settembre, da cui è emersa la necessità di avviare una nuova valutazione basata sulle segnalazioni dirette dei cittadini, che dovranno essere selezionati e formati adeguatamente seguendo uno specifico protocollo. Tale procedura è prevista da una DGR del 2012, ma non era stata seguita nel precedente monitoraggio del 2017. Le rilevazioni, infatti, furono effettuate da una società terza e, per questo motivo, i risultati di quell’analisi non ritenuti validi da Arpa. Le nuove rilevazioni inizieranno nella primavera del 2026, quando gli odori con il caldo torneranno a farsi intensi.

Il capogruppo di Per Albairate, Matteo Pedretti, ha ripercorso la storia dell’impianto: nato nel 2007 come impianto di compostaggio con una capacità di 29.500 tonnellate annue, è stato poi trasformato in impianto di digestione anaerobica per la produzione di biometano e compost, arrivando alle attuali 90.000 tonnellate annue di capacità. Nel 2018 l’amministrazione Pioltini, con Crivellin assessore al bilancio, ha approvato anche la proroga della concessione fino al 2055. “Proprio in quell’occasione – ha ricordato Pedretti – ci opponemmo chiedendo il rinvio e sollecitando prima la risoluzione del problema odori. Ma la maggioranza votò compatta a favore, ignorando i disagi già evidenti in paese”.

Il consigliere Federica Bolciaghi ha sottolineato come la procedura indicata da Arpa non sia una novità, bensì una previsione normativa già in vigore dal 2012. Ha aggiunto che la problematica, anche se a fasi alterne, persiste da molto tempo ed è inaccettabile che in tutti questi anni si siano convocati soltanto due tavoli tecnici, di cui il primo con risultati non ritenuti validi da Arpa.

Nel corso della serata i cittadini hanno più volte espresso il loro malcontento, criticando alcune affermazioni del sindaco, come quando ha sostenuto che non sia chiara l’unica fonte odorigena e che gli odori dell’impianto possano confondersi con quelli di fanghi o digestato animale. Molti hanno ribadito che la comunità questo impianto non lo vuole più, altri hanno ironizzato sul fatto che ci siano voluti otto anni per accorgersi che le analisi del 2017 non erano valide. Non sono mancati interventi di chi ha sottolineato come sia difficile credere a rassicurazioni se “qui continua a puzzare tutto”, e persino di chi ha proposto di intentare cause al Comune per la svalutazione del patrimonio immobiliare.

Il gruppo Per Albairate ha ribadito la completa disponibilità a collaborare, ma non più a tollerare ulteriori ritardi nella risoluzione. Secondo i consiglieri, Albairate e le sue famiglie meritano risposte concrete e tempi certi: non è accettabile che dopo oltre quindici anni i cittadini debbano ancora rinunciare ad aprire le finestre d’estate.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia