Alternanza scuola lavoro: troppi infortuni secondo l'Inail

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Secondo l’INAIL si sono registrati oltre 2000 incidenti in un anno: la FLC CGIL sostiene che l’obbligo di percorsi di alternanza scuola lavoro vada tolto, la sicurezza degli studenti è a rischio.
La Relazione annuale Inail riaccende il dibattito sulla sicurezza degli studenti nei percorsi scuola-lavoro. La FLC CGIL chiede una revisione urgente del sistema.
Sono 2.100 gli incidenti registrati nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) nel corso dell’ultimo anno.
A lanciare l’allarme è la Relazione annuale dell’Inail, presentata oggi a Roma, che fotografa una situazione allarmante anche sotto il profilo delle morti sul lavoro: 1.202 i decessi complessivi, uno in più rispetto al 2023.
Alternanza scuola lavoro: troppi infortuni secondo l’Inail
Colpisce però il dato relativo agli studenti: 13 vittime tra i ragazzi impegnati nei PCTO, cinque in più rispetto all’anno precedente.
Anche gli infortuni in ambito scolastico aumentano in modo significativo, con 78.000 denunce (+10,5%), un dato che evidenzia un trend in crescita e che solleva interrogativi sulle condizioni di sicurezza nei contesti educativi e formativi.
A intervenire con forza è la Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC CGIL), che definisce il quadro attuale “preoccupante” e punta il dito contro l’obbligatorietà dei PCTO, previsti per tutti gli studenti delle scuole superiori: 90 ore nei licei, 150 negli istituti tecnici, 210 nei professionali. Secondo il sindacato, questa impostazione costringe le scuole a pianificare attività non sempre adeguate, piegandosi a logiche numeriche anziché educative.
L’allarme della FLC CGIL
“La pressione esercitata sugli istituti – sottolinea la FLC CGIL – deriva da un obbligo che snatura la funzione del percorso e che mette a rischio l’incolumità di ragazze e ragazzi. Il recente intervento del ministro Valditara, che punta a rafforzare ulteriormente il monte ore, rischia di aggravare la situazione”.
Il sindacato rilancia così la propria proposta di revisione del sistema: mantenere i PCTO come opportunità formativa, ma senza vincoli rigidi di ore. La loro collocazione ideale, secondo la FLC CGIL, dovrebbe essere tra il quarto e il quinto anno, quando gli studenti possiedono una maggiore consapevolezza e strumenti più maturi per affrontare l’ambiente aziendale.
L’eliminazione dell’obbligo – afferma ancora il sindacato – consentirebbe di selezionare con maggiore attenzione le aziende partner, valutandone in primis la capacità di garantire condizioni di sicurezza adeguate. Inoltre, i percorsi scuola-lavoro dovrebbero diventare un’occasione strutturata per affrontare temi cruciali come la formazione sui rischi, la regolazione del rapporto formativo, le tutele e il raccordo con il futuro lavorativo.
“Non possiamo permettere che un’esperienza pensata per orientare diventi un fattore di pericolo”, conclude la FLC CGIL. “Serve una riforma vera, che metta al centro la qualità educativa e la sicurezza degli studenti, restituendo alle scuole il pieno controllo sulla programmazione dei percorsi”.
Il testo del comunicato
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