Ancora un arresto per l’omicidio di Alessandro Coatti: presa tutta la gang che ha adescato il biologo italiano
Alessandro Coatti sarebbe stato adescato tramite un’app di incontri, invitato, avvicinato e drogato, derubato aggredito da una specie di banda, una gang che lo ha fatto a pezzi e messo i pezzi in una serie di valigie dopo averlo ucciso. La collaborazione tra la Polizia e la Procura della città colombiana di Santa Marta con gli investigatori italiano ha permesso di arrivare a Uber Etilvio Torres García, giovane colombiano, ultimo arrestato sei mesi dopo il brutale omicidio del biologo italiano in Colombia. Sarebbe l’ultimo membro di quella banda colpevole secondo le indagini.
Coatti, originario di Portomaggiore in provincia di Ferrara, aveva studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e poi all’University College di Londra, dove risiedeva dal 2017. Aveva deciso di lasciare la Royal Society of Biology in cui lavorava per fare volontariato in Ecuador e poi viaggiare in Sudamerica. A Santa Marta era arrivato il 3 aprile 2025. Aveva 38 anni. Era sparito a Santa Marta, ucciso e fatto a pezzi, i resti erano stati ritrovati in una valigia. Il sindaco della cittadina colombiana, Carlos Pinedo Cuello, aveva offerto una ricompensa di 50 milioni di pesos, circa 10mila euro, per chiunque sia in grado di fornire informazioni.
Lo scorso giugno erano state arrestate quattro persone, grazie alla collaborazione tra autorità italiane e colombiane che si erano avvalse di testimonianze e accertamenti tecnici su oggetti e dispositivi elettronici. Le indagini avevano portato a quella che era sembrata una banda specializzata in rapine ed estorsioni. Coatti sarebbe stato adescato in una trappola tramite un’app di incontri.
Quello arrivato ieri è il settimo arresto nel caso. Come scrive il quotidiano El Tiempo, Coatti sarebbe stato contattato tramite l’app e attirato presso il “Parque de los Novios”, il Parco degli Innamorati, nel centro di Santa Marta. Successivamente i due si sarebbero diretti verso il lungomare della baia dove avrebbero chiamato un taxi per arrivare al quartiere El Pando. Il biologo italiano sarebbe stato drogato, derubato e ucciso dai membri della banda.
A Uber gli investigatori sono arrivati grazie a una fotografia scattata sul lungomare. L’uomo è stato rintracciato e fermato lunedì scorso mentre guardava una partita di calcio nel quartiere Las Vegas: aveva gli stessi abiti del giorno in cui aveva incontrato Coatti. Il 38enne sarebbe stato riconosciuto soltanto grazie al braccialetto dell’hotel che ancora indossava al momento del ritrovamento dei resti nei pressi dello stadio Sierra Nevada, le successive analisi avrebbero confermato l’identità della vittima.
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