Anime of the Month – My Hero Academia: The Final Season
Ci sono storie che non si limitano a intrattenere. Ci sono opere che segnano una generazione, ridefinendo cosa significhi essere un eroe. My Hero Academia è una di queste. Nato dal genio creativo di Kōhei Horikoshi, il manga ha debuttato nel 2014 e ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con una semplice ma potentissima idea: “In un mondo dove quasi tutti hanno dei poteri, essere un eroe è una professione… ma anche una scelta di cuore.”
Da allora, l’universo di My Hero Academia ha costruito un immaginario solido, popolato da personaggi iconici, ideali contrastanti e battaglie che esplorano non solo il coraggio e la forza, ma anche la fragilità e la paura di chi si è scelto un destino più grande di sé.

Con sette stagioni, tre film, spin-off, videogiochi e un successo planetario, My Hero Academia si avvia ora verso la sua ottava e ultima stagione, intitolata The Final Season — un evento epocale che chiude un decennio di eroismo, sacrificio e crescita personale.
In un mondo dove quasi tutti hanno dei poteri, essere un eroe è una professione… ma anche una scelta di cuore.
L’anime ci porta in una società in cui quasi ogni essere umano nasce con un potere speciale, chiamato Quirk. In questo contesto, gli eroi sono figure professionali che difendono la pace, mentre i villain cercano di rovesciare l’ordine costituito. Il protagonista, Izuku Midoriya, è un ragazzo nato senza poteri ma con un cuore immenso e un sogno incrollabile: diventare un eroe come il suo idolo, All Might, il simbolo della pace.
Il destino gli sorride quando proprio All Might gli trasmette il suo Quirk, il leggendario One For All, rendendolo erede della speranza dell’intera umanità. Attraverso le stagioni, Midoriya e i suoi compagni della U.A. High School affrontano nemici sempre più potenti, crisi morali e battaglie che mettono alla prova non solo la loro forza fisica, ma anche la loro determinazione e fede negli ideali eroici. Con il passare del tempo, la linea che separa eroi e villain diventa sempre più sottile, portando alla riflessione centrale della serie: cosa significa davvero essere un eroe in un mondo spezzato?


La ottava e ultima stagione, prodotta come sempre dallo studio Bones Film e diretta da Kenji Nagasaki (già alla regia delle precedenti stagioni) con Naomi Nakayama come co-direttrice, segna l’atto finale della saga. La trama riprende esattamente da dove ci eravamo fermati nella stagione sette, immergendo lo spettatore nelle battaglie finali tra eroi e villain, con la posta in gioco più alta che mai.
Da una parte, Izuku Midoriya affronta Tomura Shigaraki, ormai trasfigurato in un simbolo oscuro del caos e della distruzione. Dall’altra, All Might si prepara al suo ultimo confronto con All For One, in uno scontro che non è solo fisico, ma ideologico: la speranza contro la disperazione, il futuro contro il passato. Con la società degli eroi in rovina, le città devastate e il mondo sull’orlo del collasso, The Final Season esplora i limiti dell’altruismo, il prezzo del sacrificio e la responsabilità che comporta detenere un potere nato per proteggere.
Tutti i personaggi, da Bakugo a Todoroki, da Uraraka a Hawks, affrontano il proprio destino, con una scrittura matura e consapevole che mostra come la giovinezza e l’eroismo abbiano sempre un costo.
L’ultima stagione è un evento epocale che chiude un decennio di eroismo, sacrificio e crescita personale.
Questa stagione, che copre gli eventi dal volume 40 al 42 del manga (corrispondenti ai capitoli 399–431), ha una particolarità unica: Kōhei Horikoshi stesso ha partecipato attivamente alla produzione, contribuendo con scene originali non presenti nel manga.

Un dettaglio che ha entusiasmato i fan e che rende questa stagione più di una semplice trasposizione — un vero e proprio final cut pensato dall’autore per chiudere degnamente la sua opera. Le musiche del compositore Kevin Penkin (Tower of God, Made in Abyss) donano una dimensione ancora più intensa e malinconica ai momenti chiave, mentre la regia alterna esplosioni d’azione spettacolari a momenti di silenzio e introspezione.
Ogni episodio è costruito per ricordare perché My Hero Academia è diventato uno dei pilastri dell’animazione moderna: una combinazione perfetta di energia, pathos e cuore.
Kōhei Horikoshi stesso ha partecipato attivamente alla produzione, contribuendo con scene originali non presenti nel manga.
Per chi si avvicina solo ora alla serie, My Hero Academia non è semplicemente una storia di supereroi. È una riflessione profonda sulla società, la giustizia e l’eredità morale.

Ogni personaggio rappresenta un’idea diversa di eroismo:
- Midoriya incarna la speranza e la perseveranza.
- Bakugo rappresenta la rabbia e la determinazione trasformate in crescita personale.
- Todoroki è il simbolo del conflitto tra eredità e scelta individuale.
- All Might, infine, è l’emblema del peso della responsabilità e del passaggio di testimone tra generazioni.
Il loro viaggio non è mai stato solo una lotta contro i villain, ma una ricerca di identità e significato in un mondo che si è dimenticato cosa significhi davvero essere buoni.


E in questa stagione finale, ogni personaggio dovrà rispondere alla domanda che ha sempre definito l’anime: “Cosa significa essere un eroe quando tutto crolla?”
Con la sua ottava stagione, My Hero Academia si congeda dal pubblico con la stessa forza con cui era entrato in scena: un colpo al cuore per chi crede ancora nei sogni e nella capacità umana di rialzarsi.
È la fine di un viaggio, ma anche l’inizio di una leggenda. Perché gli eroi, quelli veri, non muoiono mai — si trasformano in ispirazione.
Tutti gli episodi di My Hero Academia: The Final Season sono disponibili su Crunchyroll, anche doppiati in italiano, con voci straordinarie come Pietro Ubaldi e Federico Viola.
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