Autovelox, il censimento dei dispositivi: i Comuni hanno due mesi per fornire i dati, se no la multa non vale

Ottobre 1, 2025 - 17:00
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Autovelox, il censimento dei dispositivi: i Comuni hanno due mesi per fornire i dati, se no la multa non vale

I Comuni che piazzano autovelox, ad esempio sulle statali, dovranno comunicare al Mit quali apparecchi e dove sono appostati entro il 30 novembre. Pena: stop alle rilevazioni abusive della velocità e quindi alle multe, a questo punto illegittime.

Online e operativa la piattaforma telematica

Il Mit ha infatti pubblicato il decreto ministeriale che dà il via al censimento e i Comuni hanno circa due mesi per rispondere. È online e operativa la piattaforma telematica, predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti in ottemperanza al Decreto 18/8/2025, n. 305, per la trasmissione dei dati relativi ai dispositivi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, annuncia il Mit sul proprio sito.

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Autovelox, il censimento dei dispositivi: i Comuni hanno due mesi per fornire i dati, se no la multa non vale (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Da oggi e per due mesi le amministrazioni e gli enti dai quali dipendono gli organi di polizia stradale devono inserire sul portale i dati relativi ai dispositivi o sistemi per l’accertamento.

Devono inserire sul portale i dati relativi ai dispositivi o sistemi per l’accertamento quali, ad esempio, marca, modello, tipo, l’eventuale versione, la matricola e gli estremi del decreto Mit di approvazione o di estensione del dispositivo o sistema, si legge nella nota. Ogni variazione o modifica rispetto ai dati inseriti deve essere immediatamente comunicata.

L’omologazione dei dispositivi di rilevamento

Sarà finalmente possibile – dice l’associazione dei consumatori Codacons – conoscere il numero di apparecchi installati in Italia, la loro ubicazione, e tutte le specifiche tecniche dei dispositivi usati da Comuni e forze dell’ordine, ma rimane ancora in piedi il problema sull’omologazione.

Il caos autovelox dura oramai da 18 mesi, da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati: oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati. Il 30 novembre è quindi la data ultima: o i comuni forniscono i dati o spengono gli autovelox.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia