Blue Origin aiuterà la NASA per tornare sulla Luna

Novembre 9, 2025 - 16:30
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Blue Origin aiuterà la NASA per tornare sulla Luna

Molti esperti ritengono che sia quasi impossibile ritornare sulla Luna con la missione Artemis III prevista entro fine 2027. La Cina potrebbe quindi anticipare gli Stati Uniti, se verrà mantenuto il piano attuale. Ci sarebbe tuttavia un’alternativa, ovvero usare una versione modificata del lander di Blue Origin. L’azienda di Jeff Bezos effettuerà stasera il secondo lancio del razzo New Glenn, ma incombe un divieto imposto dalla FAA (Federal Aviation Administration).

Sulla Luna con Blue Origin?

La missione Artemis III prevede l’uso del razzo SLS (Space Launch System) per portare la navicella Orion nello spazio. Lo stadio superiore del razzo Starship aggancerà la navicella in orbita lunare e porterà due astronauti sulla Luna. È tuttavia necessario il rifornimento di propellente in orbita terrestre attraverso altri Starship, una manovra che verrà testata all’inizio del 2026.

Intervistato da Ars Technica, Dave Limp (CEO di Blue Origin) ha dichiarato che l’azienda vuole aiutare gli Stati Uniti a tornare sulla Luna. Blue Origin ha ottenuto un contratto dalla NASA per usare il lander Blue Moon Mark 2 a partire dalla missione Artemis V. Il Blue Moon Mark 1 verrà invece utilizzato come cargo. Limp ha confermato che è stato avviato lo sviluppo una versione modificata del Blue Moon Mark 1 per il trasporto di astronauti.

A differenza dello Starship, il lander di Blue Origin non richiede un rifornimento di propellente, quindi potrebbe eventualmente sostituire il lander di SpaceX e consentire alla NASA di rispettare la roadmap. L’azienda di Jeff Bezos dovrà prima dimostrare il perfetto funzionamento del razzo New Glenn.

Alle ore 20:45 di stasera è previsto il secondo volo di test (missione NG-2). Gli obiettivi sono raggiungere l’orbita programmata, rilasciare nello spazio i due orbiter della missione ESCAPADE e soprattutto riportare sulla Terra il primo stadio del razzo. Quest’ultimo obiettivo è fallito con il primo volo di gennaio.

Niente lanci nelle ore diurne

A causa dello shutdown del governo federale, la FAA (Federal Aviation Administration) ha ordinato alle compagnie aeree di cancellare il 10% dei voli. Il numero dei controllori del traffico aereo è stato ridotto e quelli in servizio lavorano senza stipendio.

Lo shutdown ha avuto conseguenze anche per i lanci spaziali. A causa della riduzione del personale e all’aumento dei rischi, la FAA ha vietato i lanci tra le ore 6:00 e le ore 22:00 locali (tra le ore 12:00 e le ore 4:00 in Italia) a partire dal 10 novembre. In pratica sono consentiti lanci solo nelle ore notturne (lo stesso vale per i rientri).

Il secondo lancio del razzo New Glenn è previsto alle ore 14:45 della Florida. Non è noto se la FAA concederà una deroga a Blue Origin (e alla NASA), se il lancio dovesse essere posticipato alla prossima settimana.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia