Bollette condominiali in discesa in un mercato energetico che si stabilizza
L’Osservatorio EnergyUp fotografa un mercato energetico in apparente stabilità, ma ancora esposto a volatilità strutturale. Per i condomìni italiani si profila una riduzione dei costi, sostenuta dalla crescita delle rinnovabili e dal progressivo riequilibrio dei mercati di gas ed elettricità
Dopo due anni segnati da shock energetici e volatilità dei mercati, il settore elettrico e del gas sembra attraversare una fase di stabilizzazione. Una calma, tuttavia, solo apparente.
Le analisi dell’Osservatorio EnergyUp, delineano per il nuovo anno termico uno scenario ancora sensibile alle tensioni geopolitiche, alle condizioni climatiche estreme e alla transizione europea dai gasdotti al gas naturale liquefatto.
Per gli amministratori condominiali e i professionisti dell’energia, la fase attuale richiede un equilibrio complesso: programmare la gestione dei consumi e dei costi tenendo conto di mercati più maturi ma tuttora esposti a oscillazioni repentine.
Infatti, secondo l’Osservatorio, gli equilibri post-crisi energetica restano sottili. La progressiva uscita dall’approvvigionamento russo via gasdotto e la centralità crescente del Gnl hanno modificato le rotte del gas europeo, esponendo la domanda alle condizioni dei mercati globali e ai rischi geopolitici.
Un ulteriore fattore di incertezza deriva dall’annunciata proposta europea di anticipare al 2027 lo stop all’import di Gnl dalla Russia, prima previsto per il 2028. Tale misura, se attuata, potrebbe innescare pressioni sui prezzi nel breve termine, pur rafforzando l’autonomia energetica nel medio periodo.
Clima estremo e consumi elettrici in aumento
L’estate 2025 si è collocata tra le più calde dell’ultimo decennio, con anomalie termiche marcate in particolare nel Centro-Sud. L’impennata nell’uso dei sistemi di climatizzazione ha generato un +7,4% dei consumi elettrici rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Anche questo aspetto introduce un elemento strutturale: la gestione della domanda elettrica in contesti climatici estremi diventa parte integrante della resilienza energetica nazionale.
Per i condomìni, ciò si traduce nella necessità di adottare strategie di gestione intelligente delle utenze comuni e nella crescente rilevanza di interventi di efficientamento.
Nel quadro di mercato attuale, l’Osservatorio EnergyUp stima una riduzione del Prezzo Unico Nazionale (Pun) per l’anno termico ottobre 2025 – settembre 2026 a circa 106€/MWh, pari a un -11% rispetto ai 119€/MWh dell’anno precedente.
Per un condominio tipo con potenza impegnata di 3 kW, questo si traduce in una spesa annua attorno ai 1.190 euro, con un risparmio stimato intorno al 6%.
Anche sul fronte gas la dinamica è favorevole: il Punto di Scambio Virtuale (Psv) è atteso a 37c€/Smc, in calo del 26% rispetto ai 50c€/Smc del 2024/2025. A parità di consumi – circa 13.000 Smc annui per un condominio tipo – la spesa media ipotizzata è di 12.700 euro, con una riduzione del 17%.
Se da un lato questa tendenza attenua le pressioni sui bilanci condominiali, dall’altro pone l’attenzione sulla necessità di evitare un eventuale effetto rimbalzo nei consumi.
Stoccaggi elevati: sicurezza per l’inverno, ma non basta
A settembre 2025 l’Italia ha raggiunto il 91% di riempimento degli stoccaggi di gas, superando il target europeo del 90%. Questo dato rafforza le garanzie di sicurezza energetica per l’inverno, ma non cancella i rischi potenziali legati a shock esterni o condizioni climatiche eccezionali.
La gestione prudente delle riserve e l’incremento delle fonti rinnovabili restano condizioni essenziali per consolidare stabilità e competitività del sistema.
Inoltre, a maggio 2025 le fonti rinnovabili hanno coperto il 55,9% del fabbisogno elettrico, con incrementi rilevanti per fotovoltaico (+27,1%) ed eolico (+11,3%). Sono numeri che testimoniano un’evoluzione industriale concreta: la capacità installata cresce e la produzione intermittente comincia a incidere sulla bilancia energetica nazionale.
Le fonti termiche segnano un -5,1% e l’idroelettrico un -15,3%, segnale ulteriore dell’impatto delle condizioni climatiche sulla disponibilità di risorsa idrica. La transizione richiede quindi un mix diversificato e investimenti costanti in accumuli, reti intelligenti e sistemi di gestione della domanda.
Per l’Osservatorio, quindi, la gestione intelligente dei consumi condominiali rappresenta un tassello rilevante nella stabilità complessiva del sistema energetico.
Interventi di efficientamento, automazione degli impianti comuni, autoconsumo fotovoltaico e servizi energetici integrati concorrono a ridurre la domanda di picco e a stabilizzare i costi.
Nei prossimi mesi, l’evoluzione delle strategie di approvvigionamento, l’adeguamento normativo europeo e lo sviluppo delle comunità energetiche rappresenteranno leve decisive per trasformare la resilienza energetica in vantaggio competitivo.
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