Caso Chiarotti, il centrodestra insiste: “Salis e campo largo condannano o no la frase sui fascisti?”

Settembre 23, 2025 - 17:30
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Caso Chiarotti, il centrodestra insiste: “Salis e campo largo condannano o no la frase sui fascisti?”
Generico settembre 2025

Genova. A distanza di una settimana non si sgonfia il caso della frase pronunciata dal consigliere comunale del Pd Claudio Chiarotti all’indirizzo del gruppo di Fratelli d’Italia – “vi abbiamo già appeso per i piedi una volta” – frase per la quale l’esponente della maggioranza ha poi chiesto scusa.

Oggi la minoranza di centrodestra in aula rossa è tornata a soffiare sul fuoco della polemica. In capigruppo, prima della seduta, è stata respinta la richiesta di discussione di due documenti straordinari, un ordine del giorno della Lega e un articolo 55 di Vince Genova, in cui si parlava sia delle frasi del consigliere Dem sia di altri episodi come la vandalizzazione della targa dedicata a Norma Cossetto nel quartiere di Oregina.

“Le sinistre genovesi si arrampicano sugli specchi e arrivano al punto di sconfessare la linea del presidente Villa di trattare oggi in consiglio comunale argomenti straordinari, improvvisando una superflua votazione in sua assenza – si legge in una nota dei capigruppo di centrodestra – i consiglieri di centrodestra avevano infatti presentato due documenti straordinari per ottenere un impegno concreto della giunta Salis nel ripristinare la targa di Norma Cossetto dopo l’ennesimo atto vandalico con cui è stata significativamente capovolta a testa in giù un solo giorno dopo la frase di Chiarotti. Chiedevamo altresì che venissero prese le distanze da tutti coloro che hanno rivendicato questo vile gesto con slogan e frasi forti come “no Foibe, no Party” e con specifiche minacce contro il partito Fratelli D’Italia”.

“Ad oggi non risulta oltretutto alcuna presa di distanza ufficiale da parte del Partito Democratico nè dagli altri partiti di centrosinistra – prosegue la nota – anzi, il consigliere Chiarotti risulta candidato in città metropolitana. Vogliamo una risposta netta: Salis e il Campo Largo condannano o no questi atti? Basta trincerarsi dietro un silenzio che di fatto finisce per avallare simili vergognosi episodi continuando ad alimentare un clima di violenza e odio ideologico”.

La questione è stata affrontata in mattinata anche in consiglio regionale, ma anche qui il centrodestra non ha avuto sponda negli avversari politici. L’ordine del giorno, sottoscritto anche dai consiglieri di Vince Liguria Noi Moderati Matteo Campora, Alessandro Bozzano e Federico Bogliolo, è “un atto necessario per riaffermare che il rispetto e la dignità delle istituzioni non sono mai negoziabili. Dispiace constatare – dicono i consiglieri di Noi Moderati Vince Liguria – che l’opposizione in aula non abbia voluto sottoscrivere un testo che chiedeva semplicemente di prendere le distanze da parole inaccettabili, ribadendo un principio di civiltà che dovrebbe unire tutte le forze politiche, senza distinzione di schieramento”.

“Questa scelta è un grave segno: ci saremmo aspettati un segnale chiaro e unitario contro l’uso di linguaggi lesivi del ruolo delle istituzioni e delle persone che le rappresentano. Non averlo fatto significa, di fatto, minimizzare la portata di episodi che rischiano di legittimare un clima di odio e delegittimazione“, continua la nota.

“Questa posizione – concludono i consiglieri di Vince Liguria – Noi Moderati – ci porta a pensare che la sinistra non sia realmente in cerca di democrazia, ma finisca invece con l’appoggiare, direttamente o indirettamente, atteggiamenti violenti. Vince Liguria – Noi Moderati, al contrario, senza se e senza ma, condanna ogni forma di violenza. Siamo convinti che solo il rispetto reciproco e il dialogo civile possano essere la base di una democrazia autentica”, conclude la nota.

Anche il gruppo regionale di Fratelli d’Italia esprime “profonda indignazione per il rifiuto del Partito Democratico di condannare le parole gravissime pronunciate dal consigliere comunale di Genova Claudio Chiarotti. Una frase carica di violenza ideologica, che richiama scenari drammatici della storia italiana e che non può, in alcun modo, essere giustificata o minimizzata. Il Pd ha scelto di non firmare. Di non dissociarsi. Di non dire una parola. Chiediamo, inoltre, che il consigliere dem Chiarotti si autosospenda”.

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Redazione Redazione Eventi e News