L’Eurocamera fa scudo intorno a Ilaria Salis: primo no alla revoca dell’immunità

Bruxelles – Dopo una mattinata con il fiato sospeso, Ilaria Salis può tirare un primo sospiro di sollievo. La commissione giuridica del Parlamento europea si è espressa contro la richiesta di revoca dell’immunità dell’eurodeputata inoltrata dalle autorità ungheresi. Per un voto, 13 a 12, Salis può ora guardare alla votazione finale dell’Aula, che si terrà durante la sessione plenaria dal 6 al 9 ottobre, con fiducia.
Perché tradizionalmente, l’emiciclo conferma il parere della commissione giuridica (Juri). Decisiva, alla conta dei voti, la frattura nei popolari: Salis poteva contare sul supporto di 11 eurodeputati su 25 – appartenenti ai gruppi The Left, Verdi, Renew e S&d -, ed era altrettanto sicura del pugno duro di 7 colleghi che fanno capo ai gruppi di estrema destra. L’ago della bilancia sono dunque stati i 7 eurodeputati del Ppe membri della Juri.
Lo stesso relatore della richiesta di revoca, il popolare spagnolo Adrián Vázquez Lázara, ha parlato di un “pericoloso e brutto precedente“, perché “sul caso Salis si sta giocando una partita politica ma andando contro le regole che prevedono che l’immunità copra i reati presuntamente compiuti durante il mandato, non prima”. Secondo Vázquez Lázara c’è la possibilità che l’Ungheria presenti ricorso alla Corte di giustizia europea. D’altra parte, la commissione Juri ha deciso di difendere anche l’eurodeputato ungherese del Ppe Péter Magyar, leader dell’opposizione a Viktor Orban, accusato da Budapest per un caso di corruzione.
La delegazione della Lega all’Eurocamera – il Carroccio a Bruxelles fa parte del gruppo dei Patrioti fondato da Orban – ha definito il voto addirittura “un’eurovergogna targata sinistra e traditori del centrodestra, che usano la giustizia come un manganello”.
La pensa diversamente l’eurodeputato del Partito democratico Brando Benifei, che uscendo dall’aula dove si è tenuta la votazione a porte chiuse, ha esultato: “Ilaria Salis è libera: non verrà riportata in carcere in Ungheria, non subirà l’ingiustizia del governo di Orban. Il Parlamento Europeo difendendo oggi la sua immunità ha difeso lo Stato di Diritto in Europa, per tutte e tutti i cittadini”.
Salis, in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata oggi, ha negato di volersi sottrare al processo che la vede accusata di aggressione contro militanti neo-nazisti a Budapest. “Voglio essere processata. Ma non in Ungheria, dove sarebbe un processo politico, dove la sentenza è gia’ scritta. Voglio essere processata nel mio Paese. In Italia. Io ho fiducia nella magistratura. Ho fiducia della magistratura italiana”, ha dichiarato.
Qual è la tua reazione?






