Perché Chico Forti resta in carcere a Verona: il Tribunale di sorveglianza nega la libertà condizionale

Settembre 23, 2025 - 23:30
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Perché Chico Forti resta in carcere a Verona: il Tribunale di sorveglianza nega la libertà condizionale

Chico Forti deve restare in carcere. Il Tribunale di sorveglianza di Verona ha respinto l’istanza presentata dai suoi legali per ottenere la libertà condizionale.

Forti, 66 anni, è stato condannato all’ergastolo negli Stati Uniti e ha trascorso 26 anni in carcere. Rientrato in Italia nel 2024 dopo una lunga trattativa diplomatica tra Roma e Washington, la detenzione di Forti è proseguita nel carcere di Montorio, a Verona.

Arrestato nel 1998 a Miami, in Florida, era accusato dell’omicidio di Dale Pike: lo avrebbe ucciso mentre commetteva un altro crimine, una truffa ai danni di Anthony Pike, padre della vittima. Al termine del processo tenuto negli Stati Uniti, Forti era stato condannato all’ergastolo nel 2000.

Uno dei suoi legali, l’avvocato Carlo Dalla Vedova, ha annunciato che contro il provvedimento valuteranno il ricorso in Cassazione. “Leggeremo con attenzione le motivazioni dell’Ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Venezia. L’istanza è stata presentata in quanto supportata da evidenze documentali tali da ritenere a nostro avviso sussistenti i presupposti per la concessione della liberazione condizionale, funzionale ad un reinserimento nella società del sig. Enrico Forti che in 26 anni di detenzione ha sempre dimostrato un corretto comportamento carcerario. Sottoporremo questa convinzione alla valutazione della Corte di Cassazione”, ha aggiunto poi l’altro legale di Forti, l’avvocato Alessandro Favazza.

Secondo i suoi legali Forti, essendo stato recluso per 26anni in carcere tra Stati Uniti ed Italia, quasi 5 anni di carcere in più rispetto alla pena prevista in Italia per lo stesso reato che lo ha visto condannato negli Stati Uniti, avrebbe avuto diritto alla liberazione condizionale. I 26 anni sono uno dei minimi requisiti oggettivi richiesti dalla legge in caso di condanna all’ergastolo come nel caso di Forti, definito un detenuto modello.

“Purtroppo la richiesta di libertà condizionale di Chico è stata rigettata con una serie di motivazioni assurde e inesistenti. Dobbiamo ricorrere in Cassazione e ci vorrà ancora molto tempo. Non sappiamo più che cosa fare… i tempi massimi sono stati superati da anni… Qualcuno lo odia al punto di volerlo vedere morire in carcere…”, ha dichiarato all’Ansa Gianni Forti, zio di Chico Forti.

Secondo quanto spiegato all’Agi dall’avvocato Michele Dalla Vedova, il tribunale ha respinto la richiesta in quanto “ha ritenuto non sussistenti i requisiti di legge in particolare per mancato ravvedimento e per mancato risarcimento”.

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