Urban nature: Italia terza in Europa per pericolosità degli eventi meteo estremi in città

Settembre 23, 2025 - 19:00
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Urban nature: Italia terza in Europa per pericolosità degli eventi meteo estremi in città

Le aree urbane italiane sono al centro della sfida climatica: responsabili della larghissima maggioranza delle emissioni nazionali di carbonio, subiscono allo stesso tempo gli effetti più devastanti della crisi climatica, dalle ondate di calore alle alluvioni improvvise, fino all’innalzamento del livello del mare nelle città costiere. Secondo l’Ispra, dal 1980 al 2022 l’Italia è al terzo posto in Europa per la pericolosità degli eventi climatici estremi che hanno colpito le città.

In occasione di Urban Nature, il festival della natura in città giunto alla sua nona edizione, il Wwf ha pubblicato il report “Adattamento alla crisi climatica in ambito urbano: ripensare le città come sistemi viventi di natura e persone”, realizzato con il contributo di esperti di urbanistica, sanità, ambiente e governance. Il documento propone una visione di città più resilienti, dove la natura non è un elemento decorativo, ma parte integrante della progettazione urbana.

Tra le proposte principali spiccano le Città parco nazionali, modelli urbani che integrano spazi verdi e natura in maniera strutturale, con l’obiettivo di aumentare biodiversità e sostenibilità. Londra è stata la prima città a introdurre questo concetto nel 2019, seguita da Adelaide, Breda e Chattanooga, mentre molte altre città europee stanno seguendo l’esempio.

Un altro punto chiave riguarda l’housing sociale adattivo, cioè abitazioni e quartieri progettati per resistere agli impatti climatici, garantire efficienza energetica e favorire relazioni sociali. Il report evidenzia l’importanza di coinvolgere la comunità in ogni fase progettuale, creando una partecipazione reale e condivisa.

«Viviamo in una grande contraddizione – dichiara Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia WWF Italia – mentre di clima si parla sempre meno nel dibattito pubblico, la crisi climatica desta sempre maggiori preoccupazioni sia tra gli scienziati, sia tra i cittadini. Gli impatti colpiscono i territori sempre più frequentemente e intensamente ma non sono uguali per tutti: purtroppo chi ha meno ed è più vulnerabile, di solito vive in aree già svantaggiate e ha anche meno mezzi per affrontare situazioni che possono cambiare radicalmente in poco tempo».

Il report richiama anche il fenomeno della maladaptation, ossia il cattivo adattamento, quando azioni pensate per proteggere le comunità finiscono per aumentare la loro vulnerabilità. «L’adattamento non può essere un ghetto, ma deve pervadere tutte le politiche pubbliche e private, fino ad arrivare a un nuovo modello di città, adeguando risorse, organizzazione e strumenti; i meccanismi partecipativi e il coinvolgimento di popolazione e stakeholder sono essenziali per questo processo», sottolinea il Wwf.

Integrare natura, partecipazione e resilienza nelle politiche urbane non è un lusso, ma una necessità per garantire salute, sicurezza e qualità della vita delle persone.

 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia