Cataratta, la proposta della Siso: «Decentrare gli interventi in strutture dedicate per far fronte alla richiesta»
Nel corso del Congresso della Società italiana di scienze oftalmologiche si è parlato di come smaltire le liste di attesa per gli interventi di cataratta, sempre più richiesti a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita. Per Siso il decentramento può essere una soluzione in quanto si tratta di un intervento a bassa complessità
Le stime parlano chiaro: circa il 60-70% delle persone sopra i 70 anni soffre di una qualche forma di opacizzazione del cristallino, percentuale che supera l’80% negli ultraottantenni. Per questo l’intervento di cataratta è spesso urgente per porre rimedio a sintomi come visione sfocata e offuscata, abbagliamento notturno, difficoltà nel guidare, leggere o vedere la televisione sono i tipici sintomi del paziente con cataratta.
La Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso) in occasione del primo congresso nazionale Siso-Aimo in corso a Roma fino all’8 novembre, lancia una proposta: decentrare l’intervento di cataratta al di fuori degli ospedali tradizionali o in strutture esclusivamente dedicate a questo tipo di chirurgia, per far fronte all’aumento della richiesta di interventi e la crescita delle liste d’attesa (oltre due anni in alcune aree del Paese).
Una patologia legata all’età
L’innalzamento dell’aspettativa di vita e la buona salute della popolazione anziana hanno portato a un significativo aumento della domanda di interventi di cataratta, una patologia legata prevalentemente all’età avanzata. Gli ottimi risultati ottenibili, la veloce riabilitazione e la possibilità di correggere anche difetti visivi pregressi hanno generato una richiesta crescente, mentre i tagli alla sanità hanno penalizzato specialità come l’oculistica all’interno degli ospedali.
Gestione cataratta in ospedale sempre più complessa
«Il sistema sanitario è sottoposto a una forte pressione che rende la gestione della cataratta in ospedale sempre più complessa – spiega Alessandro Mularoni, vicepresidente Siso -. A questo si aggiunge la riduzione generalizzata dei Drg, ovvero del rimborso pagato alle strutture per l’intervento di cataratta, che contrasta con gli elevati standard tecnologici richiesti».
Il decentramento può essere una soluzione in quanto si tratta di un intervento a bassa complessità rispetto ad altri che si presta particolarmente bene a un percorso interamente svolto in giornata. «Già oggi l’intervento viene eseguito in regime di day surgery in ospedali, cliniche private e centri convenzionati – spiega Giovanni Alessio, Aou Policlinico di Bari -. La tecnologia moderna è ciò che lo rende possibile garantendo velocità e sicurezza tali da consentire la dimissione del paziente nel giro di una o due ore». Convogliare gli interventi in strutture dedicate esclusivamente all’oculistica potrebbe offrire diversi benefici. «Le strutture specializzate possono ottenere una migliore efficienza e costi operativi più bassi, poiché l’intera organizzazione è ottimizzata per il paziente oculistico – aggiunge Mularoni -. È fondamentale che vengano rispettate rigorosamente le linee guida delle società scientifiche nazionali e internazionali, assicurando che efficienza, qualità psicologica e assistenziale vadano di pari passo con la massima sicurezza per il paziente».
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