Chi è l’aggressore di piazza Aulenti a Milano: la fuga di 11 ore e il precedente di 10 anni fa in cui ferì due anziani

La sua fuga è durata 11 ore, quando intorno alle 20 di lunedì sera è stato fermato dai carabinieri nella stanza 106 di un hotel in via Vitruvio, zona stazione Centrale di Milano, dove alloggiava da qualche giorno.

È in un albergo infatti che si era rifugiato Vincenzo Lanni, 59 anni, fermato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio: è lui il principale sospettato per l’aggressione ai danni di Anna Laura Calzecchi, gravemente ferita con una coltellata in piazza Gae Aulenti a Milano.

La dirigente di Finlombarda, società della Regione, intorno alle 9 del mattino di lunedì è stata accoltellate alle spalle da Lanni, ripreso dalle telecamere presenti sul luogo dell’aggressione, uno spiazzo tra due dei grattacieli della piazza, dove c’è un parcheggio per le bici. Il video, brutale, mostra Lanni avvicinarsi alle spalle e piazzare una coltellata con una lama, un coltello da cucina da 30 centimetri, e poi rapidamente andare via.

La vittima, Anna Laura Calzecchi, 43 anni, per alcune secondi resta in piedi: poi si accascia a terra, la lama ancora nella schiena, ricevendo aiuto da alcuni passanti. Sul posto arrivano i carabinieri, la donna viene trasferita al Niguarda. Qui è stata operata dagli specialisti del Trauma Center: ha riportato lesioni alla milza a al polmone. La prognosi è riservata, ma non è in pericolo di vita.

Lanni invece scompare nel nulla, ma i carabinieri grazie alle telecamere riescono subito ad avere un identikit dell’uomo. Quelle immagini diffuse dai militari saranno fondamentali: lo riconosce la sorella gemella. Scatta il blitz: in serata i carabinieri del Reparto operativo e della compagnia Duomo si recano nell’hotel a due stelle di via Vitruvio in cui Lanni alloggiava da giovedì, dopo essersi allontanato da una comunità di recupero del Varesotto.

Il passato del 59enne, originario della Bergamasca, è segnato infatti da un episodio simile a quello di lunedì. Ex programmatore informatico, nell’agosto del 2015 era già stato arrestato a Bergamo per aver accoltellato due pensionati ad Alzano Lombardo e Villa di Serio: entrambi, come Anna Laura Calzecchi, erano stati colpiti senza motivo.

Quattro anni prima, siamo al 2011, perse il lavoro e finì in depressione. Scacchista, militava nel Circolo Excelsior di Bergamo, Lanni si chiude in sé stesso. “Mi sento un fallito, sono insoddisfatto della vita e volevo ammazzarmi: ma sono un vigliacco”, dirà ai carabinieri dopo l’arresto per la duplice aggressione nei confronti di Antonio Castelletti e Luigi Novelli, accoltellati presso un bar di Villa di Serio e in un parco di Alzano Lombardo.

Nel 2016, quando è già a processo per i due episodi, a Lanni viene riconosciuto un disturbo schizoide della personalità e seminfermità mentale: viene condannato a 8 anni, più tre da trascorrere in una struttura psichiatrica.

Si arriva così ai giorni scorsi: giovedì si allontana dalla comunità di recupero del Varesotto e si rifugia nell’hotel dove è stato arrestato. Quindi la scelta di tornare a colpire in piazza Aulenti, con lo stesso modus operandi di 10 anni fa. Ora sono in corso le verifiche degli investigatori, coordinati dal procuratore Marcello Viola e dalla pm Maria Cristina Ria, per capire come sia riuscito ad allontanarsi dalla struttura, come si sia procurato il coltello e se in questi giorni Lanni abbia tentato altri assalti casuali come quello di lunedì mattina in piazza Aulenti.

Lanni, interrogato questa mattina dal sostituto procuratore Maria Cristina Ria, avrebbe confessato di aver accoltellato la donna in piazza Aulenti riconducendo il suo gesto al “risentimento” nei confronti del licenziamento subito ormai oltre 10 anni prima da parte dell’azienda informatica per cui lavorava

Il 59enne avrebbe premeditato l’aggressione in un luogo simbolo del potere economico, ovvero accanto al palazzo dell’Unicredit. In merito alla donna ha specificato che non la conosceva e che l’ha aggredita per mera scelta casuale, volendo colpire, attraverso lei, il contesto nel quale si trovava.