Clero diocesano, pellegrinaggio spirituale in Terra Santa

Novembre 12, 2025 - 11:30
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Clero diocesano, pellegrinaggio spirituale in Terra Santa
Panoramica di Gerusalemme (foto iStock)

Dal 2 al 6 febbraio 2026 il clero di Milano vivrà un pellegrinaggio in Terra Santa insieme all’Arcivescovo, un itinerario di fede e di prossimità alle persone che abitano questa terra così provata. L’iniziativa si colloca in un tempo difficile, segnato da guerre e divisioni, ed è pensata come cammino di speranza, fraternità e testimonianza. Il pellegrinaggio in Terra Santa richiama il mistero dell’Incarnazione: Dio si è fatto vicino, condividendo la nostra carne in Gesù Cristo. Camminare nei luoghi santi significa riscoprire il volto di Dio che chiama a conversione, a ritrovare relazioni di fraternità e ad annunciare il regno di Dio. In un mondo sofferente, la Chiesa di Milano sceglie di farsi pellegrina per portare preghiera, ascolto e comunione, radicata nella «speranza che non delude» (Rm 5,5), dono dello Spirito.

Il cammino parte dalla consapevolezza delle tribolazioni del nostro tempo e si apre alla pace e alla riconciliazione. Le comunità cristiane della Terra Santa, incontrate di recente dai vescovi lombardi, hanno espresso gratitudine per la presenza dei pellegrini: «Grazie perché siete qui, perché ci fate sentire di non essere abbandonati». Il pellegrinaggio diventa quindi anche gesto concreto di sostegno, capace di offrire il proprio contributo di vita a questa terra ferita. Il 2 febbraio il pellegrinaggio si apre con l’arrivo in Galilea, accogliendo le parole di san Paolo sulla speranza nelle tribolazioni (Rm 5,3-5). L’incontro con la comunità di Nazareth, guidata dal parroco p. Ibrahim Sabbagh, introduce alla fedeltà di una Chiesa che vive tra difficoltà e promesse.

Il giorno seguente, tra i luoghi della vita nascosta di Gesù e la missione a Cafarnao, la speranza cresce nel quotidiano e si apre alla testimonianza del Regno, sull’esempio di Abramo che «sperò contro ogni speranza» (Rm 4,18). Meditazione a Magda.

Il 4 febbraio, a Betlemme, città del Principe della pace, la speranza si fa fraternità (Ef 2,14): incontri con il sindaco di Betlemme, il patriarca card. Pizzaballa e con il presidente della Comunità ebraica italiana in Israele presso la sinagoga di Gerusalemme.

Il Getsemani e la Croce insegnano l’abbandono fiducioso e l’accompagnamento al dolore del mondo (Lc 22,42; 2Cor 4,10). Il 5 febbraio, meditazione e ritiro al Getsemani. La visita al villaggio cristiano di Taybeh e l’incontro con il Parents Circle rinnovano l’impegno a condividere le ferite della storia.

Al Santo Sepolcro la speranza diventa certezza pasquale (1Cor 15,17.20), mentre a Emmaus si rinnova nell’incontro con il Risorto e si fa missione (Lc 24,29- 31). Il pellegrinaggio si conclude il 6 febbraio con la Messa al Santo Sepolcro, l’incontro con il custode di Terra Santa p. Francesco Ielpo e la preghiera a Emmaus. Partecipare a questo pellegrinaggio significa rispondere alla chiamata a stare accanto a chi soffre, condividere le fatiche dei popoli in Terra Santa e ritrovare la speranza per la missione.

Questo il modulo per l’iscrizione da scaricare, che per motivi organizzativi deve essere fatta entro il 21 novembre.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia