Crisi SSD, le aziende AI si gettano a capofitto sui chip QLC

Novembre 11, 2025 - 18:30
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Appena qualche ora fa parlavamo del fatto che ci stiamo avviando verso una nuova crisi di componenti per PC, questa volta SSD, con Phison che parlava di un boom dei prezzi dei chip di memoria NAND per via dell’intelligenza artificiale, e ora sempre DigiTimes torna sull’argomento con qualche dettaglio in più, non solo relativo a Phison ma uno spaccato generale della situazione.

La situazione attuale nasce in realtà da un problema di scarsità degli HDD meccanici tradizionali, che ormai hanno tempi di consegna che potrebbero allungarsi fino a due anni (naturalmente parliamo di settore enterprise e relativi modelli specifici), e così molti protagonisti si vedono costretti a passare agli SSD. Sono sistemi che a oggi hanno ancora un costo per GB ben superiore a quello degli HDD, e quindi, per contenere i costi, la scelta non cade sui modelli più performanti: si punta soprattutto sulle memorie QLC, più economiche, ma anche meno veloci e durature rispetto a quelle TLC.

Questo cambio di rotta sta già generando effetti a catena. L’impennata di domanda da parte dei data center in Stati Uniti, Canada e Cina rischia infatti di provocare una carenza di SSD anche per il mercato consumer. Dal momento che la maggior parte dei modelli di fascia media utilizza già chip QLC per restare accessibile, un’ulteriore riduzione delle scorte potrebbe far lievitare ancora i prezzi. Gli analisti prevedono che entro il 2027 le unità QLC supereranno le TLC nelle vendite globali, il che sarà una svolta storica nel settore dello storage. Molte aziende AI, nel frattempo, stanno già accumulando scorte di chip QLC, saturando la capacità produttiva dei principali fornitori fino al 2026.


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Redazione Redazione Eventi e News