Cyber-attacco della Cina in Repubblica Ceca, l’Ue minaccia ritorsioni

Maggio 29, 2025 - 01:00
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Cyber-attacco della Cina in Repubblica Ceca, l’Ue minaccia ritorsioni

Bruxelles – Nuove tensioni tra l’Unione Europea e la Cina dopo che il governo di Praga ha ufficialmente attribuito a Pechino un’estesa campagna di cyberattacchi contro il ministero degli esteri della Repubblica Ceca. Secondo le autorità nazionali, l’operazione informatica, che ha preso di mira una rete non classificata ma ritenuta parte dell’infrastruttura critica del Paese, è stata condotta dal gruppo APT31, collegato al ministero della sicurezza di Stato cinese.

Il Ministero degli Esteri ceco ha rivelato che la campagna di spionaggio, iniziata nel 2022, sarebbe stata scoperta mentre i responsabili stavano ancora accedendo a comunicazioni email del personale diplomatico. La scoperta ha innescato un’immediata risposta diplomatica: il ministro degli Affari esteri Jan Lipavský ha convocato l’ambasciatore cinese a Praga e denunciato pubblicamente su X le ingerenze di Pechino “attraverso manipolazione, propaganda e attacchi informatici“. Le autorità ceche hanno espresso “alta fiducia” nell’attribuzione dell’attacco ad APT31, sostenendo che l’obiettivo potrebbe essere stato il reperimento di dati personali per attività di ricatto o future operazioni mirate.

Il caso ha scatenato una pronta reazione da parte della Nato. In una dichiarazione rilasciata dal Consiglio atlantico, il Segretario generale Mark Rutte ha sottolineato la gravità dell’attacco: “Condanniamo fermamente le attività informatiche malevole che mirano a minare la nostra sicurezza nazionale. Siamo determinati a migliorare ulteriormente le nostre capacità difensive e a impiegare tutti gli strumenti necessari per contrastare l’intero spettro delle minacce informatiche”.

L’Alta rappresentante Kaja Kallas in conferenza stampa 28/05/2025 (Foto: Commissione Ue)

Questa mattina (28 maggio), l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Unione, Kaja Kallas, ha definito il cyberattacco “una minaccia molto seria”, aprendo esplicitamente alla possibilità di sanzioni europee contro la Cina. “Siamo determinati a contrastare i comportamenti malevoli nel cyberspazio – ha assicurato Kallas ai reporters -, e siamo pronti a imporre costi per questo tipo di attacchi”. Quanto al tipo di misure che potrebbero essere dispiegate, l’Alta rappresentante si è limitata a sottolineare che verrebbero definite “caso per caso”, come già accaduto in passato. Il percorso verso eventuali sanzioni sarà però complesso. Il capo della diplomazia europea ha ricordato che già nel 2021 Bruxelles aveva sollecitato le autorità cinesi ad agire contro attività informatiche ostili provenienti dal proprio territorio. Da allora, diversi Stati membri hanno attribuito attacchi simili alla Cina.

Sebbene l’incidente arrivi in un momento in cui l’Ue sembrava voler ammorbidire i toni nei confronti di Pechino, nel contesto di una potenziale ridefinizione diplomatica influenzata dalle politiche del presidente americano Donald Trump, l’aggressione informatica riporta al centro i nodi irrisolti nelle relazioni bilaterali. Tra questi, il sostegno cinese alla Russia nella guerra in Ucraina, ribadito di nuovo da Kallas, e il mancato rispetto delle regole internazionali in ambito tecnologico e commerciale. L’approvazione di eventuali sanzioni richiederà l’unanimità dei 27 Stati membri, un obiettivo tutt’altro che scontato alla luce delle diverse posture europee nei confronti di Pechino. In ogni caso, Bruxelles ha lanciato un segnale politico chiaro: la sicurezza informatica e la sovranità degli Stati membri sono una linea rossa. Ora, l’attenzione si sposta sulla risposta di Pechino.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia