Michelangelo Dome: lo scudo contro missili ipersonici e droni | Come funzionerà
Il progetto di difsa è stato mostrato a Roma, ma la sua ambizione guarda ben oltre i confini italiani. Ma cosa sappiamo concretamente di questo scudo che ricorda progetti stranieri come l'Iron dome?
Il Michelangelo Dome nascerà con un obiettivo molto preciso: dotare l’Italia e l’Europa di una difesa in grado di prevedere, individuare e neutralizzare minacce sempre più veloci e complesse. Il sistema, progettato da Leonardo, opererà su più livelli e coordinerà sensori, algoritmi e sistemi d’ingaggio attraverso una rete unica, capace di reagire in pochi istanti anche ad attacchi simultanei e saturanti.
Il funzionamento inizierà dalla raccolta e dall’unificazione dei dati. Radar terrestri, sonar, sensori ottici, piattaforme navali e osservazione satellitare confluiranno in una struttura digitale centrale. Qui, algoritmi predittivi basati su AI elaboreranno flussi provenienti da centinaia di fonti, individuando anche variazioni minime che potranno indicare l’avvicinarsi di un missile ipersonico o di uno sciame di droni programmato per confondere le difese tradizionali. Questa fusione multisorgente permetterà al sistema di seguire vettori estremamente rapidi, spesso invisibili alle tecnologie convenzionali durante parte della loro traiettoria.
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