Dal governo uno stop al greenwashing: recepita la direttiva europea sulla «responsabilizzazione dei consumatori»

Novembre 7, 2025 - 06:30
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Dal governo uno stop al greenwashing: recepita la direttiva europea sulla «responsabilizzazione dei consumatori»

A marzo dell’anno scorso è stata approvata a livello comunitario la direttiva europea riguardante «la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione» (2024/825). Si tratta in pratica di una serie di norme volte a contrastare il fenomeno del greenwashing, far sì che le aziende diano più chiare informazioni su sostenibilità, durabilità e riparabilità dei loro prodotti, colpire le pratiche ingannevoli e introdurre sanzioni per quanti non rispettano le nuove disposizioni.

Ora anche l’Italia si è adeguata. Il ministero delle Imprese e del made in Italy fa sapere con una nota che il Consiglio dei ministri, su proposta di Adolfo Urso, ha approvato un decreto legislativo che recepisce questa direttiva. «Con questo provvedimento puntiamo i riflettori sul fenomeno del greenwashing per difendere il Made in Italy autenticamente sostenibile e valorizzare chi compete con trasparenza e responsabilità», ha dichiarato il ministro del Mimit. «L’obiettivo è tutelare i consumatori, perché possano compiere scelte di acquisto consapevoli, e proteggere le imprese italiane da pratiche scorrette che alterano la concorrenza».

Il testo varato da Palazzo Chigi amplia l’elenco delle pratiche commerciali vietate, aggiornando il Codice del consumo. Verranno considerate scorrette e sanzionate le affermazioni ambientali generiche o ingannevoli, come la presentazione di prodotti «neutri» o «a impatto zero», quando tali dichiarazioni non siano attendibili, comparabili e verificabili. L’obiettivo, spiegano sempre dal Mimit, è rafforzare la tutela dei consumatori e proteggere i settori produttivi più esposti, come moda e tessile, dove una comunicazione ambientale corretta è essenziale per informare il consumatore, difendere il Made in Italy e contrastare pratiche sleali che penalizzano i produttori virtuosi.

Il decreto approvato introduce definizioni puntuali di asserzione ambientale, marchio di sostenibilità, durabilità e riparabilità dei beni, per rendere più trasparente e verificabile la comunicazione sulle caratteristiche ambientali e consentire ai consumatori di riconoscere con chiarezza i prodotti realmente sostenibili. Il provvedimento prevede anche nuove regole di trasparenza nelle informazioni ai consumatori, anche per i contratti conclusi online, con l’introduzione di un avviso armonizzato sulla garanzia legale e di un’etichetta armonizzata che rendono immediatamente riconoscibile la durabilità dei prodotti.

Il mancato rispetto delle nuove disposizioni sarà oggetto di vigilanza da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che potrà applicare le sanzioni previste per le pratiche commerciali scorrette.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia