Dalle tenebre alla luce, il capolavoro del Cerano

Novembre 1, 2025 - 11:30
 0
Dalle tenebre alla luce, il capolavoro del Cerano

Dall’afflizione alla gioia, dalle tenebre alla luce. In basso le anime purganti, dall’aspetto greve e livido, schiacciate dal peso dei loro peccati e bruciate dalle fiamme, tra i morsi dei serpenti e della coscienza del male compiuto. Al centro le anime finalmente liberate per intercessione dei santi e dei fedeli, sollevate e accompagnate verso l’alto dei cieli da angeli premurosi, lievi ed eteree, splendenti infine nella gloria divina.

È un capolavoro straordinario, quello che ancora oggi è collocato nella «Cappella dei defunti» nella basilica di San Vittore a Varese. Una tela imponente, alta quasi tre metri e mezzo, realizzata nel 1617 da uno dei protagonisti assoluti della scena artistica ambrosiana di quegli anni: Giovan Battista Crespi detto il Cerano. Un dipinto che già Giovanni Testori, sessant’anni fa, aveva riportato all’attenzione degli studiosi, quale pietra miliare della pittura dell’epoca borromaica, summa della spiritualità e dell’immaginario della cosiddetta Controriforma.

L’opera è nota con il titolo di «Messa di san Gregorio». Sul fondo a sinistra, infatti, come in uno squarcio spazio-temporale si vede l’interno di una chiesa, con il momento della consacrazione eucaristica. Nella pala varesina, tuttavia, il Cerano illustra il miracolo eucaristico senza mostrare la figura di Gesù, ma con la particola che si libra sopra il calice. Di quell’episodio prodigioso, del resto, viene qui sottolineato soprattutto l’aspetto legato all’indulgenza per i defunti. Tema, peraltro, assai caro proprio a papa Gregorio: un’altra leggenda, infatti, raccontava di come il santo pontefice avesse intensamente pregato per Traiano, che egli stimava per le sue virtù, ma «che non poteva essere salvo, essendo pagano». Ebbene, come afferma san Giovanni Damasceno, Dio ascoltò l’intercessione di Gregorio, assicurandogli di aver risparmiato all’imperatore romano la pena dell’Inferno.

Insomma, un noto tema medievale viene reinterpretato da un grande artista come il Cerano alla luce della nuova sensibilità del Concilio di Trento. È proprio lui, del resto, che il cardinale Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca Ambrosiana, chiamerà alla guida della sua Accademia. E questo nonostante il Crespi, come è noto, non sia stato personaggio particolarmente virtuoso nella sua condotta personale, con atteggiamenti e tratti a dir poco «caravaggeschi»…

Forse anche per questo, vogliamo pensare, nella sua tela di Varese Cerano sembra illustrare con tanto realismo le pene del Purgatorio… Forse, chissà, anche per una sorta di pentimento e per un desiderio di redenzione.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia