Delitto Garlasco, indagato ex procuratore di Pavia. Famiglia Poggi sconcertata dall’indagine di Brescia

Settembre 28, 2025 - 01:00
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Delitto Garlasco, indagato ex procuratore di Pavia. Famiglia Poggi sconcertata dall’indagine di Brescia

Gli effetti del terremoto del nuovo filone di inchiesta della procura di Brescia, che vede indagato l’ex pm Mario Venditti per aver, secondo l’accusa, preso soldi per archiviazione Andrea Sempio nel 2017, si ripercuotono anche fuori dal tribunale di Pavia, dove venerdì mattina era prevista l’udienza per la proroga dell’incidente probatorio.

Perquisizioni e reazioni

Mentre i carabinieri e la Guardia di Finanza perquisivano tre abitazioni di Venditti a Pavia, Genova e Campione d’Italia, dove è presidente del Casinò, oltre a quelle dei familiari dei Sempio e dei due carabinieri in congedo, il legale di Marco Poggi, avvocato Francesco Campagna, esternava tutta la sua indignazione fuori dalla procura di Pavia.

“Questo non è un colpo di scena, è una grande vicenda nella quale si ha l’impressione si combatta senza esclusione di colpi. I genitori di Chiara Poggi sono sconcertati da quello che leggono, è una ferita che non si rimargina mai”, le parole del legale.

Replica degli avvocati di Stasi e commento di Sempio

Immediata la replica degli avvocati di Alberto Stasi: “Abbiamo sempre rispetto le indagini, non ci siamo mai permessi di dirci sconcertati o di denigrare la procura. I fatti se confermati sarebbero gravissimi”.

A bocciare l’inchiesta è Massimo Lovati, legale di Sempio, che commentando il ritrovamento del biglietto sequestrato lo scorso 14 maggio in casa dei genitori del 37enne, precisa che “serve una perizia calligrafica per attribuire un pizzino a chicchessia. Sono accuse che mi fanno ridere, sono parole scritte che non voglio dire nulla e che indicano una cifra irrisoria sé penso allo stipendio di un magistrato”.

Proroga dell’incidente probatorio

Nel frattempo da Palazzo di Giustizia a Pavia, la gip Daniela Garlaschelli ha concesso una proroga di 70 giorni di tempo ai periti per completare l’incidente probatorio disposto nella nuova inchiesta. A chiedere più tempo per gli accertamenti erano stati gli stessi periti della giudice, la genetista Denise Albani e l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani.

Respinta la richiesta della famiglia Poggi di effettuare l’incidente probatorio anche sull’impronta 33 che la procura attribuisce a Sempio. I legali di Alberto Stasi si sono opposti in quanto “accertamento ripetibile”, mentre si è rimessa la difesa del 37enne, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.

Commento del legale di Marco Poggi

“Il procuratore ha già detto che porterà questo tema davanti alla corte d’assise in un procedimento a carico di Sempio. L’impressione è che le scelte siano già state fatte”, ha commentato Francesco Compagna, difensore di Marco Poggi.

Nomina del dattiloscopista e audizioni dei testimoni

Nel corso dell’udienza il giudice ha nominato il dattiloscopista Giovanni Di Censo, per valutare l’aspetto comparativo delle impronte. A poca distanza dalla procura, nel comando provinciale della Guardia di Finanza sono stati sentiti come testimoni, dopo la perquisizione della mattina, i genitori di Andrea Sempio, Giuseppe Sempio e Daniela Ferrari. I due, non essendo indagati, sono stati sentiti in qualità di testimoni come anche Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, i due ex carabinieri in congedo che avevano seguito l’inchiesta nel 2017.

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Redazione Redazione Eventi e News