Della Valle sul caporalato: “Sì ai controlli ma anche rispetto per le aziende”

Ottobre 13, 2025 - 22:30
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Della Valle sul caporalato: “Sì ai controlli ma anche rispetto per le aziende”
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Diego Della Valle risponde con fermezza alle accuse della Procura di Milano dei giorni scorsi sull’ipotesi di caporalato nel gruppo, per la quale è stata richiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria. In occasione del 40esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria di Capri, il patron ha dichiarato: “Quello che ribadisco è che non possiamo trattare con leggerezza temi che riguardano la dignità e la reputazione delle aziende, e non possiamo pensare che sia indolore qualsiasi cosa si dica, che si possa additare, nel mio caso a livello mondiale”, si legge sulle agenzie. “Il mio invito – continua – è ragionare e riflettere: abbiamo bisogno di una normativa che pur controllando qualsiasi cosa capisca come è questo mondo. Dire che c’è del caporalato in mondi come i nostri è una grossa stupidaggine. Venite a vedere le nostre aziende, organizziamo delle visite, guardate le aziende. Le nostre aziende non sfruttano nessuno, il caporalato riguarda altri mondi non noi, è offensivo”.

Nel corso del suo intervento, Della Valle ha aggiunto poi come continui ad avere “grande fiducia nella magistratura, e se qualcuno a volte esagera lo fa in buona fede. Le aziende sono fatte di persone perbene che vengono dal mondo del lavoro. Siamo italiani veri, ma dobbiamo congiungere i controlli ferrei, che sono indispensabili, con il rispetto della storia delle aziende’, ha aggiunto Della Valle.

Nella richiesta della Procura di commissariare Tod’s si parla di “sfruttamento di cittadini stranieri che di fatto lavoravano a cottimo, anche durante la notte, sottopagati” (per i carabinieri tra 4,5 e i 4,8 euro l’ora, ovvero meno della metà del contratto), “in ambienti di lavoro malsani e su macchinari privi dei dispositivi di sicurezza”. La richiesta di amministrazione controllata per Tod’s è stata bocciata per ragioni di competenza territoriale dal momento che spetterebbe al Tribunale di Ancona. La Procura di Milano ha fatto ricorso ed il prossimo 19 novembre la Cassazione deciderà l’autorità giudiziaria preposte a valutare il caso.

In concomitanza con la risposta di Diego Della Valle, è arrivata anche la comunicazione del ministro del made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha sentito il patron del Gruppo Tod’s, “assicurando l’impegno del Governo per tutelare la reputazione della moda italiana, orgoglio del made in Italy nel mondo”.

Il ministro ha illustrato a Della Valle il provvedimento legislativo che, d’intesa con le associazioni del settore, si ripromette di garantire la piena legalità della filiera produttiva, prevedendo che i brand della moda che producono nel nostro Paese possano certificare in via preventiva, con un ente terzo, le aziende della loro filiera sul piano della piena legalità, sociale e ambientale. “Questo – aggiunge la nota – consentirebbe anche di contrastare in modo più efficace il fenomeno criminale del caporalato e di valorizzare coloro che producono nel pieno rispetto delle norme sul lavoro e sull’ambiente, rafforzando così le Pmi e gli artigiani, maestri del saper fare”.

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Redazione Redazione Eventi e News