Elia Del Grande, terminata la fuga dalla “casa lavoro”: trovato e fermato a Cadrezzate, nel paese della strage familiare

Novembre 13, 2025 - 13:30
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Elia Del Grande, terminata la fuga dalla “casa lavoro”: trovato e fermato a Cadrezzate, nel paese della strage familiare

È terminata dopo due settimane la fuga di Elia Del Grande, l’uomo che nel 1998 uccise la sua famiglia, i genitori e il fratello, quando di anni ne aveva 22. Del Grande è stato trovato mercoledì sera, dopo che lo scorso 30 ottobre era scappato da una struttura in provincia di Modena che ospita persone ritenute socialmente pericolose.

Il 50enne era tornato a Cadrezzate, in provincia di Varese, lì dove nella notte tra il 6 e il 8 gennaio 1998 rese protagonista della strage familiare uccidendo il padre Enea, la madre Alida e il fratello Enrico. Era lì d’altra parte che le forze dell’ordine avevano concentrato le ricerche, l’unica zona che Del Grande conosceva bene. Secondo gli investigatori nelle ultime due settimane Del Grande si sarebbe spostato tra i boschi della zona, servendosi anche di un pedalò per spostarsi sul lago di Monate.

Per l’omicidio della sua famiglia, in quella che è conosciuta come “strage dei fornai” perché i Del Grande erano proprietari di un panificio a Cadrezzate, Elia fu condannato all’ergastolo in primo grado, poi la Corte d’Appello gli riconobbe la seminfermità mentale e ridusse la pena a 30 anni.

Del Grande aveva quasi del tutto scontato la sua pena quando, a fine settembre, il tribunale di sorveglianza aveva deciso di sottoporlo alla misura di sicurezza della permanenza nella “casa lavoro” di Castelfranco Emilia per una serie di “inadempienze”: una struttura, dove avrebbe dovuto trascorrere cinque mesi, che ha l’obiettivo di rieducare e reinserire le persone in società.

Il 30 ottobre Del Grande era fuggito scavalcando il muro della struttura con una fune ricavata dall’unione di fili elettrici che era riuscito a recuperare. Quindi in una lettera inviata al quotidiano locale Varesenews, pubblicata giovedì scorso, aveva spiegato le sue ragioni: il 50enne aveva scritto di essere scappato perché l’istituto era inadeguato e somigliava più ad un centro di detenzione per soggetti con patologie psichiatriche che ad un centro di “reinserimento”.

Ora con ogni probabilità, assolte le formalità di rito, verrà riportato nella struttura dalla quale si è allontanato. La sua fuga dal centro di Castelfranco Emilia non è equiparabile all’evasione da un carcere, perché tecnicamente una persona sottoposta a una misura di sicurezza non è come una persona detenuta.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia