Epidemia silenziosa, fegato sotto attacco: ecco cosa sta succedendo davvero in tutta Italia
La diffusione crescente della MASLD rappresenta una nuova emergenza sanitaria globale, silenziosa ma dalle conseguenze potenzialmente gravi.
La MASLD, comunemente nota come “fegato grasso”, è una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato in assenza di abuso alcolico significativo. La sua natura silenziosa è insidiosa: per anni il paziente può non manifestare sintomi evidenti, se non lievi segnali come stanchezza, senso di pesantezza o dolore addominale nella parte superiore destra. La diagnosi viene effettuata attraverso un’attenta valutazione dei fattori di rischio metabolici come obesità, ipertensione, diabete e dislipidemia, supportata da esami di imaging quali l’ecografia epatica.
Nonostante la progressione verso condizioni più gravi come cirrosi o carcinoma epatocellulare sia relativamente rara, la MASLD è un indicatore chiave di un rischio aumentato per eventi cardiovascolari quali infarto e scompenso cardiaco, oltre che per insufficienza renale cronica e diversi tumori extraepatici, tra cui quelli al colon e alla mammella. La sua natura multisistemica impone un’attenzione medica che va oltre la semplice patologia epatica.
Nuove frontiere terapeutiche e approccio personalizzato
La gestione della MASLD si fonda innanzitutto su modifiche dello stile di vita: controllo del peso, attività fisica regolare e dieta equilibrata rappresentano le prime linee guida. Tuttavia, negli ultimi anni sono emerse nuove possibilità farmacologiche che promettono di rivoluzionare il trattamento.
Tra le terapie più innovative, Resmetirom e Semaglutide, molecole recentemente approvate negli Stati Uniti e in Europa, hanno dimostrato efficacia nel ridurre il contenuto di grasso epatico e migliorare i parametri metabolici nei pazienti con steatoepatite, la forma infiammatoria della malattia. Questi farmaci agiscono su bersagli metabolici specifici, aprendo la strada a un trattamento combinato e personalizzato, calibrato sulle caratteristiche genetiche e metaboliche del singolo paziente.
Luca Valenti sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare e di precisione: “La MASLD è una malattia multisistemica che richiede la collaborazione di epatologi, diabetologi, cardiologi e specialisti della nutrizione per una gestione efficace. La ricerca in corso ci offre strumenti sempre più sofisticati per intervenire precocemente e con terapie mirate”.

Parallelamente alla MASLD, un’altra patologia epatica di rilievo mondiale è rappresentata dall’epatite C (HCV), una malattia virale che può evolvere in insufficienza epatica, cirrosi e carcinoma epatico. Negli Stati Uniti, circa 3,2 milioni di persone convivono con infezione cronica da HCV, ma il 75% di loro non è consapevole della propria condizione. Anche in Italia la situazione richiede attenzione, con programmi di screening più ampi e mirati.
L’infezione da HCV è definita “epidemia silenziosa” perché spesso asintomatica nelle fasi iniziali, con danni epatici che si manifestano solo dopo anni o decenni. La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto sangue-sangue, con frequenza associata a trasfusioni di sangue effettuate prima del 1992, uso condiviso di aghi, tatuaggi e piercing non sterili, e rapporti sessuali non protetti.
I progressi terapeutici degli ultimi anni sono però notevoli: i nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) consentono la guarigione definitiva in oltre il 90% dei casi, riducendo drasticamente il rischio di complicanze epatiche. Per questo motivo, il test per l’epatite C è raccomandato a tutti gli adulti almeno una volta nella vita e regolarmente nelle persone con fattori di rischio. Il Policlinico di Milano è all’avanguardia anche in questo campo, offrendo percorsi di diagnosi e cura integrati.
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