Facciamo il punto sul brevetto di Nintendo sulle evocazioni

La recente decisione del direttore dello United States Patent and Trademark Office (USPTO) rappresenta un'eccezione significativa negli ambiti dei brevetti legati ai videogiochi. A settembre 2025, Nintendo aveva ottenuto un brevetto statunitense che proteggeva una meccanica di gioco ben nota: l'evocazione di un personaggio che combatte a fianco del giocatore (o in modalità automatica) per conto suo. Tuttavia, l'ufficio brevetti ha deciso di avviare un ri-esame dello stesso brevetto, poiché sono emersi "sostanziali nuove questioni di brevettabilità". La causa: due brevetti precedenti - uno della Konami (il brevetto Yabe del 2002) e uno della stessa Nintendo (il brevetto Taura del 2020) - che contengono già elementi molto simili, ovvero un "sub-character" che combatte insieme al giocatore, sia manualmente che automaticamente.
Un precedente che mette in discussione il monopolio di Nintendo delle meccaniche di gioco
Nel dettaglio, il direttore dell'USPTO, John A. Squires, ha argomentato che l'esaminatore del brevetto aveva basato l'approvazione sull'evidenza che la "prior art" (le tecnologie precedenti) non insegnava un sistema nel quale "un giocatore può essere autorizzato a partecipare a due tipi di combattimento: uno con input manuale e un altro in modalità automatica, più semplificata". Tuttavia, i precedenti citati (Yabe e Taura) includerebbero tale meccanica, ergo - secondo Squires - "un esaminatore ragionevole considererebbe ciascuno di Yabe e Taura rilevante nel decidere se le rivendicazioni siano brevettabili". È molto raro che il direttore dell'USPTO intervenga personalmente per ordinare una riconsiderazione di brevetto senza che un'altra azienda richieda la procedura - l'ultima volta risale al 2012. Per Nintendo le implicazioni sono importanti: se il ri-esame dovesse portare a una revoca o modifica del brevetto, ciò potrebbe limitare la capacità della società di inibire altre aziende dall'implementare meccaniche simili. Fino a oggi, il brevetto era visto come un potenziale strumento legale per esercitare controllo sui game-design che ricorrono a personaggi evocati e combattenti per conto del giocatore. In passato, Nintendo ha già intrapreso cause, ad esempio contro lo studio Pocketpair per il gioco Palworld, sostenendo che alcune sue meccaniche infrangessero brevetti legati alla cattura o evocazione dei Pals. In definitiva, questa decisione solleva un tema più ampio: fino a che punto è lecito brevettare meccaniche di gameplay che, almeno in parte, si rifanno a concetti già presenti o ampiamente usati nel medium videoludico? Per il mondo dello sviluppo indipendente e per gli autori di game-design, il risultato di questa riconsiderazione potrebbe essere un precedente dal forte impatto (positivo). https://www.youtube.com/watch?v=uV0zfAwazcsL'articolo Facciamo il punto sul brevetto di Nintendo sulle evocazioni proviene da GameSource.
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