Fondazioni e fashion group in prima fila per il cinema. Sempre più investimenti nel settore

Fondazione Prada ha recentemente annunciato la creazione di Fondazione Prada Film Fund, un’iniziativa annuale di sostegno al cinema indipendente. Il Fondo del valore complessivo di 1,5 milioni di euro sarà lanciato questo autunno con una call for entries. Ogni anno la giuria del Fondo selezionerà tra dieci e dodici progetti di lungometraggi con l’obiettivo di offrire un contributo nelle fasi cruciali di sviluppo, produzione e post-produzione dei film.

“Il cinema è per noi un laboratorio di idee e un importante strumento di formazione culturale – ha dichiarato in una nota Miuccia Prada, presidente e direttrice della Fondazione -. Per questo motivo abbiamo deciso di contribuire attivamente alla realizzazione di nuove opere e al sostegno del cinema d’autore. Da più di vent’anni la Fondazione indaga in varie forme questi linguaggi sostenendo un’idea di cinema libera, esigente e visionaria. Con il Fondo vogliamo approfondire e ampliare il dialogo con la creazione e la sperimentazione contemporanee”. Fondazione Prada Film Fund è un progetto sviluppato da Paolo Moretti, già curatore del programma del Cinema Godard di Fondazione Prada a Milano e, fino al 2022, direttore della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes.

Sebbene la Fondazione non faccia parte del Gruppo Prada, è indubbio il rapporto che da sempre lega Miuccia Prada al cinema, come testimonia il progetto ‘Women’s Tales’ di Miu Miu, serie antologica di corti, che dal 2011 esce semestralmente, diretti da registe amiche del brand.

La liaison con il cinema e la moda segue questa scia. Non più solo collaborazioni per i look sfoggiati sui red carpet dalle celebrities ma progetti sempre più strutturati. Il colosso del lusso Lvmh ha lanciato lo scorso anno 22 Montaigne Entertainment, una nuova divisione dedicata interamente alla creazione di contenuti televisivi, audio e cinematografici per i suoi 70 marchi. Un nuovo modo per raccontare e far vivere a pieno le storie delle maison nel suo portfolio, da Tiffany a Louis Vuitton passando per Fendi, Dior e Loewe, e per promuoverne gli elementi culturali a un pubblico globale. La venture è nata grazie alla partnership con Superconnector Studios (società americana di management consultancy e brand entertainment producer) e i suoi cofondatori Jae Goodman e John Kaplan al fine di collaborare con creatori, produttori e distributori nel mercato dell’intrattenimento.

Kering, numero due del lusso mondiale, aveva anticipato il competitor con la Saint Laurent Productions che ha debuttato con il cortometraggio ‘Strange Way of Life’, di Pedro Almodóvar, impresa prodotta dalla maison francese tramite la società sussidiaria guidata dallo stesso direttore creativo del marchio Anthony Vaccarello. Dopo il progetto con il regista spagnolo, la Saint Laurent Productions ha prodotto una serie di film acclamati da pubblico e critica tra cui ‘Emilia Pérez’ di Jacques Audiard, ‘Parthenope’ di Paolo Sorrentino e ‘The Shrouds’ di David Cronenberg.

Francois-Henri Pinault, patron del gruppo Kering, ha acquisito la Creative Artists Agency (Cat), il colosso dei talenti di Hollywood che talenti del calibro di Tom Hanks, Steven Spielberg, Zendaya e Brad Pitt.