Gaza City, Israele lancia l’occupazione totale: richiamati 60mila riservisti, palestinesi in fuga

Agosto 21, 2025 - 15:00
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Gaza City, Israele lancia l’occupazione totale: richiamati 60mila riservisti, palestinesi in fuga

È partita la prima fase dell’invasione terreste di Gaza City, la città più grande, popolosa e importante della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il generale di brigata Effie Defrin in un comunicato ufficiale citato dai media internazionali. “Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco: le nostre forze controllano già la periferia”. Già oggi Israele occupa gran parte del territorio della Striscia, dopo la reazione militare ai massacri di Hamas del 7 ottobre 2023. L’operazione è stata chiamata “Carri di Gedeone II”, punta a occupare anche le parti risparmiate finora come Gaza City e le regioni Costiere nei pressi di Deir al Balah e al Mawasi.

Lo scorso 8 agosto il gabinetto politico-militare di Israele aveva approvato un piano proposto dal primo ministro Benjamin Netanyahu per prendere il controllo dell’intero territorio di Gaza City ed espandere l’operazione in tutta l’enclave palestinese. Ieri il ministro della Difesa israeliano Israel Katz aveva approvato un piano per la “cattura della città”. Combattimenti erano già in corso alla periferia. “Le nostre forze controllano già la periferia della città”, aveva dichiarato il portavoce delle Idf, il generale di brigata Defrin.

Per l’occupazione, Israele ha mobilitato circa 60mila riservisti richiamati in servizio. Altre 20mila lettere di coscrizione saranno spedite entro la fine del mese. Proprio ieri il primo ministro israeliano aveva sollecitato di accelerare le operazioni. Dovrebbe cominciare con l’evacuazione dei civili, l’attorniamento della città e l’occupazione graduale. L’esercito ha anche annunciato il trasferimento dei civili nei campi profughi nel sud della Striscia in aree già sovraffollate e degradate a livelli emergenziali da quasi due anni di guerra.

Formalmente il piano dovrebbe essere approvato infine dal gabinetto di sicurezza. Centinaia di palestinesi sono in fuga da Gaza City: dai sobborghi di Zeitoun e Sabra si stanno spostando verso la zona nordoccidentale della città. Le truppe hanno intanto cominciato a operare nelle aree di Zeitoun e Jabalia. Contrarie alle operazioni anche le famiglie degli ostaggi israeliani ancora prigionieri nella Striscia: almeno 20 sono ritenuti ancora in vita.

La scorsa notte Hamas aveva lanciato un appello in vista del lancio dell’operazione su Gaza City. “Chiediamo ai mediatori di esercitare la massima pressione su Israele per costringerlo a porre fine alla guerra di sterminio contro il popolo palestinese”. Hamas aveva approvato una proposta, sostenuta dai mediatori Egitto e Qatar, per un accordo parziale che includerebbe il rilascio di 10 ostaggi viventi e un cessate il fuoco di 60 giorni. Israele non aveva mai dato una risposta formale alla proposta. Il ministero della Difesa israeliano ha pronosticato che le operazioni andranno avanti fino al 2026 inoltrato: prospettiva che non fa ben sperare sulle possibilità di stop al conflitto.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia