Getta benzina sull’ex moglie, poi tenta di darle fuoco: arrestato nel Milanese dopo l’ennesima violenza
Perseguitata, minacciata e aggredita, fino all’apice toccato nei giorni scorsi, quando l’ex aveva tentato di darle fuoco con del “liquido infiammabile”. È di fronte a questo quadro che il gip di Milano Luca Milani ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo 46enne di origini rumene di Limbiate, in Brianza, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Nell’ordinanza di otto pagine, citata dall’agenzia LaPresse, si legge che l’uomo “in stato di abituale alterazione da sostanze alcoliche” avrebbe aggredito la moglie in più occasioni con insulti e minacce, anche in presenza dei loro due figli minori, arrivando fino a tentare di darle fuoco con del “liquido infiammabile”.
L’arresto è scattato nelle scorse ore, con la misura eseguita dai carabinieri di Limbiate coordinati dalla pm di Milano, Alessia Menegazzo, che ha svolto le indagini sugli episodi avvenuti tra aprile e novembre 2025. Inchiesta nata a seguito della denuncia presentata dalla vittima negli scorsi mesi: minacce ed aggressioni si erano aggravate quando la donna aveva manifestato l’intenzione di volersi separare dal marito dopo una relazione burrascosa che aveva già portato un giudice a disporre un provvedimento di allontanamento del 46enne dalla casa familiare.
L’episodio più grave è l’ultimo, risalente a mercoledì 5 novembre, quando il 46enne si sarebbe appostato presso “il luogo di lavoro” della vittima a Seregno e l’avrebbe immobilizzata fuori dalla sua auto minacciandola con la frase “li vuoi vedere i bambini stasera?”, per poi gettarle liquido infiammabile in faccia e sugli “occhi”, spingendola e prendendola a schiaffi. Il tutto filmato dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, acquisite dai carabinieri della stazione di Limbiate che hanno anche repertato una “bottiglietta di plastica da mezzo litro” probabilmente “riempita con benzina”.
Aggressione che ha provocato alla donna una “congiuntivite chimica”, un “trauma” ed escoriazioni alle dita delle mani risultate guaribili in 15 giorni. Proprio dopo quell’episodio il 46enne si era poi recato spontaneamente in caserma per consegnare ai militari un accendino, il proprio smartphone ed un sistema Gps installato sull’auto della moglie per pedinarla e “monitorarne gli spostamenti”.
L’arrestato nei confronti dell’uomo è scattato per i numerosi riscontri trovati in sede di indagine, a partire dal referto del Pronto soccorso di Desio e la testimonianza della nonna della vittima, che ha parlato di un “clima teso” in famiglia e della “estrema irascibilità dell’indagato”.
Il 46enne rumeno proverebbe “ossessione” e “morbosità” negli “atteggiamenti di controllo” nei confronti della ex moglie, si legge nelle 8 pagine del provvedimento, dove lo si definisce “privo di freni inibitori”. Non solo: l’uomo avrebbe anche tentato di calunniare la moglie, sporgendo denuncia contro di lei il 2 giugno 2025 sostenendo di essere lui “vittima di maltrattamenti” e in particolare dichiarando come la moglie non contribuisse alle spese di casa e non si occupasse delle faccende domestiche mentre lui svolgeva due lavori per mantenere la famiglia. Oltre ai gravi indizi di colpevolezza il gip ha riconosciuto il pericolo di reiterazione del reato.
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