Giorgio Armani, Rosita Missoni e Oliviero Toscani tra i nuovi iscritti al Famedio di Milano
Sono quattordici i nuovi benemeriti iscritti quest'anno al Famedio (o Tempio della fama, originariamente progettato da Maciachini con la funzione specifica di cappella cattolica, l'edificio tra il 1869 e il 1870 viene destinato a luogo di sepoltura, celebrazione e ricordo dei milanesi di origine o di adozione, compresi gli ospiti e i cittadini onorari, che attraverso opere e azioni hanno reso illustre la città e l'Italia di Milano).
Giorgio Armani (moda e imprenditoria), Adriana Asti (teatro e cinema), Gianni Berengo Gardin e Oliviero Toscani (fotografia), Arnaldo Pomodoro e Fausta Squatriti (arte e scultura), Rosita Missoni (moda e design), Cesare Cavalleri (editoria e critica letteraria), Paolo Pillitteri (giornalismo e politica), Ernesto Pellegrini (imprenditoria e filantropia), Zita Mosca Baldessarri (architettura e impegno civile), Nicoletta Ramorino (teatro), Augusto Tognasso (eroe di guerra) e Giuseppina Antognini (mecenatismo) sono i nuovi iscritti al Famedio.
I criteri di "ammissione" al Famedio rispondono a un regolamento definito nel 1884 e in parte modificato nel 1904, il quale fissa a tre le categorie dei cittadini considerati degni di passare alla storia: gli "illustri" per meriti letterari, artistici, scientifici o atti insigni, i "benemeriti" che per virtù proprie hanno recato benefici e fama alla città e i "distinti nella storia patria" che hanno contribuito all’evoluzione nazionale.
Per ricevere gli onori del Famedio non occorre esservi tumulati, molti dei personaggi ricordati nelle lapidi poste all'interno sono infatti sepolti in altre zone del Monumentale, per esempio Arturo Toscanini. Sono ricordati anche alcuni italiani illustri le cui salme riposano altrove, come Giuseppe Verdi, tumulato nella cripta della Casa di riposo per musicisti a lui dedicata, sita in piazza Buonarroti a Milano, oppure Giuseppe Mazzini, sepolto nel cimitero di Staglieno a Genova.
Nel Famedio sono ospitati i resti di soli otto personaggi: al centro, in un sarcogafo disegnato dallo stesso Maciachini, riposa Alessandro Manzoni, il primo ad essere traslato nel Famedio, nel 1883, a dieci anni dalla sua morte. Negli altri due sarcofaghi presenti nella grande sala si trovano Carlo Cattaneo e Luca Beltrami; mentre quattro colombari di fascia a lato ponente custodiscono i resti di Salvatore Quasimodo, Carlo Forlanini, Bruno Munari e Leo Valiani; in un colombaro di fascia sul lato di levante riposano le spoglie di Carla Fracci dal 2021.
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