Giulia Cecchettin, perché la rinuncia all’appello a Filippo Turetta, il padre Gino: “Guerra finita, sterile combattere ancora”

Novembre 8, 2025 - 15:30
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Giulia Cecchettin, perché la rinuncia all’appello a Filippo Turetta, il padre Gino: “Guerra finita, sterile combattere ancora”

Gino Cecchettin ha commentato la rinuncia da parte della procura di Venezia di impugnare in appello la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta per l’assassinio della figlia Giulia Cecchettin. “La giustizia ha il compito di accertare i fatti, non di placare il dolore. Quel compito spetta a noi: a chi resta, a chi decide di trasformare la sofferenza in consapevolezza e la memoria in responsabilità”, ha dichiarato Cecchettin in una nota. La figlia Giulia era sparita nel nulla con l’ex fidanzato Filippo Turetta nel novembre del 2023. La ragazza era stata ritrovata morta in montagna, in un’area boschiva, era stata uccisa con 75 coltellate.

“Ieri, con la decisione definitiva della magistratura, si è chiuso il percorso giudiziario legato alla morte di mia figlia Giulia. Non esiste una giustizia capace di restituire ciò che è stato tolto, ma esiste la consapevolezza che la verità è stata riconosciuta e che le responsabilità sono state pienamente accertate. Verrebbe naturale pensare di continuare a pretendere giustizia, di cercare ulteriori riconoscimenti della crudeltà o dello stalking. Ma continuare a combattere quando la guerra è finita è, in fondo, un atto sterile. La consapevolezza che è il momento di fermarsi, invece, è un segno di pace interiore e di maturità, un passo che andrebbe compiuto più spesso”.

Turetta, reo confesso, era stato accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’efferatezza, stalking, sequestro di persona, detenzione d’armi e occultamento di cadavere. Ha rifiutato i motivi di Appello. È recluso nel carcere di Verona. Gino Cecchettin ha fondato la Fondazione Giulia Cecchettin, di cui è presidente, con l’obiettivo di formare tra scuole e aziende fino alle famiglie a un’educazione sentimentale che si contrapponga alla violenza di genere. Non si era mai opposto a un percorso di giustizia riparativa per Turetta.

“Come padre, ho scelto da tempo di guardare avanti, perché l’unico modo per onorare Giulia è costruire, ogni giorno, qualcosa di buono in suo nome. Giulia merita di essere ricordata non solo per la tragedia che l’ha colpita, ma per ciò che ha rappresentato: la sua dolcezza, la sua intelligenza, la sua voglia di vivere e di amare in libertà. Il dolore non si cancella, ma può diventare seme. Mi auguro che tutti impariamo a riconoscere e a respingere ogni forma di violenza, e che la cultura del rispetto diventi un impegno condiviso, nella quotidianità e nelle istituzioni. Solo così il sacrificio di Giulia potrà generare un cambiamento reale, profondo, duraturo. Ringrazio di cuore tutti coloro che, in questo cammino difficile, mi sono stati accanto con rispetto, discrezione e affetto. L’amore per Giulia continuerà ad accompagnarmi, come una guida silenziosa, ogni giorno della mia vita”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia