Giustizia e politica: perché la sinistra non vuole punire chi maltratta gli animali?

Nemmeno negli Stati Uniti c’è pace fra giustizia e politica. Avviene dopo che Trump ha varato i dazi, una Corte li boccia perchè li ritiene inapplicabili e la Borsa fa festa.
Una gioia che dura poco: il presidente Trump ricorre in appello e tutto torna come prima. Scommettere su che cosa avverrà domani è come sperare di prendere una quaterna secca al gioco del lotto.
Però, i nostri Palazzi si consolano: in fondo non siamo soli e se la più grande democrazia del mondo soffre degli stessi mali non dobbiamo ogni giorno stracciarci le vesti.
Che cosa vuol dire? Dobbiamo tranquillizzarci ed essere più ottimisti? Assolutamente no. In un Paese civile, non può succedere che il governo vara una legge che poi viene vanificata dalla magistratura. Quante volte si è verificato negli ultimi anni? Ragione per cui dobbiamo mettere uno stop a questa situazione e trovare un accordo che faccia finire una “guerra assurda” e irta di pericoli.
I principi che dovrebbero aiutarci per chiudere- a proposito- un periodo nero sono diversi.
Ci vuole fiducia nella giustizia
Il primo: la gente deve nutrire fiducia e non diffidenza nella giustizia. Lo ha ripetuto più volte il presidente della della Repubblica, ma chi dovrebbe far tesoro di queste parole si tappa gli orecchi e va avanti con il pericolo che prima o poi si andrà a sbattere.
Secondo: la Costituzione assegna al governo una priorità assoluta, ma un vecchio insegnamento dei nostri padri latini suonava così: “est modus in rebus”. Terzo: si ritiene (a torto o a ragione) che una parte della magistratura, i pubblici ministeri per intenderci, abbiano un potere assoluto. “Così non va bene”, replicano i contrari, “perchè a volte la giustizia esonda e va oltre ogni limite”.
È evidente che presto si dovrà trovare una strada che eviti queste contrapposizioni deleterie al Paese, ma occorrerà che ognuna delle due parti si convinca e faccia un passo indietro per un futuro più tranquillo per quella gente che si trova ad avere a che fare con la giustizia.
Quando avverrà è impossibile prevederlo. La riforma in discussione al Parlamento non aiuta, ma se è un ex pm come Nordio (ora ministro della giustizia) a sospingerla e ad approvarla un motivo valido ci dovrà pur essere.
In questo bailamme di polemiche, il governo si guarda intorno e procede con molta attenzione perché un passo falso potrebbe compromettere mesi di lavoro diplomatico.
Renzi acchiappa titoli

Invece. c’è chi spara sempre a zero contro Palazzo Chigi. “Meloni non governa galleggia”, sostiene Matteo Renzi che va sempre alla ricerca di una espressione ad effetto che possa strappare un titolo sui giornali.
Non è il solo: fra i vari esponenti della sinistra tutti tentano di essere più attraenti. Conte insegue il sogno di tornare un giorno non lontano a presiedere il governo; Fratoianni e Bonelli seguono i vari diktat della Schlein; Elly non abbandona mai il suo progetto: quello di un campo largo in grado di battere assai presto l’esecutivo targato Meloni. L’opposizione trascorre un momento di gloria, ma è proprio la stampa più vicina alle sue idee a dirle “che è troppo presto per cantare vittoria”.
Il momento è delicato: in campo internazionale, la guerra fra Russia e Ucraina non conosce tregua. Fra Hamas e Israele si fa a gara per chi vanta maggiori atrocità, anche se di recente Netanyahu ha stravinto questa incredibile gara.
Però, anche i giornaloni che conducono la danza non dimenticano due titoli: uno su Musk perché, a suo avviso, “l’investimento su Trump non è stato redditizio”. Meno male, avremo una polemica in meno da seguire.
L’altro che riguarda il maltrattamento degli animali: galera e forti multe contro chi violerà le nuove norme. La sinistra ha votato contro. Forse perché ricordava il grande amore che Silvio Berlusconi aveva per il suo Dudù? Se non è così perché opporsi? È una questione di civiltà.
L'articolo Giustizia e politica: perché la sinistra non vuole punire chi maltratta gli animali? proviene da Blitz quotidiano.
Qual è la tua reazione?






