Google fa nascondere gli annunci (dopo averli visti)

Ottobre 14, 2025 - 08:00
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Google fa nascondere gli annunci (dopo averli visti)

Google vuole essere generoso. Ora è possibile nascondere i risultati sponsorizzati nelle ricerche. C’è solo un piccolo dettaglio, prima si devono guardare tutti. La nuova funzione raggruppa tutti gli annunci a pagamento in una sezione che si può comprimere nella parte superiore della pagina dei risultati.

Ha anche aggiunto un’etichetta “sponsorizzato” più grande e più visibile, che resta incollata allo schermo mentre si scrolla. In fondo alla sezione si troverà un pulsante per nascondere tutti quegli annunci. Ma per arrivarci, si deve prima scorrere l’intera lista di risultati sponsorizzati. Solo allora si può toccare il pulsante e farli sparire sotto l’intestazione compressa.

Google permette di nascondere annunci sponsorizzati nella ricerca, come funziona

Nel corso degli anni, Google ha lavorato duramente per rendere i risultati a pagamento sempre meno distinguibili da quelli organici. Prima li chiamava “annunci“, parola onesta ma poco sexy. Poi, intorno al 2020, sono passati a “sponsorizzati“, che suona molto più amichevole e meno invadente.

Una persona cinica direbbe che questo cambiamento di linguaggio è calibrato perfettamente per una generazione cresciuta a pane e contenuti sponsorizzati degli influencer. Se gli idoli di TikTok chiamano le loro pubblicità “partnership” o “collaborazioni”, perché Google dovrebbe chiamare le sue “annunci”? Ma come dir si voglia, resta sempre la stessa cosa. Qualcuno ha pagato per apparire in cima ai risultati di ricerca, indipendentemente dalla rilevanza effettiva per la propria query.

Google descrive questo aggiornamento come uno sforzo per rendere la navigazione ancora più facile. Tecnicamente è vero. Nascondere gli annunci dopo averli visti è più facile che non poterli nascondere affatto. Ma sarebbe ancora più efficiente se non ci fossero affatto. Il vero miglioramento sarebbe permettere di nascondere i risultati sponsorizzati senza doverli prima visualizzare.

Ma questo minerebbe direttamente il modello di business di Google, che si basa sulla pubblicità. Ogni secondo che si passa a guardare quegli annunci, è un secondo in cui i nostri occhi sono potenzialmente esposti ai messaggi promozionali. Big G non può permettersi di darci davvero il controllo.

L’etichetta più grande (che nessuno nota)

L’etichetta “sponsorizzato” ora è più grande e resta visibile mentre si scrolla. In teoria questo dovrebbe rendere più chiaro quali risultati sono a pagamento e quali no. In pratica, quante persone leggono davvero quelle etichette? La maggior parte degli utenti guarda i risultati, clicca su quello che sembra più rilevante e va avanti con la propria giornata. Non si ferma a controllare se c’è scritto “sponsorizzato” in piccolo accanto al link. E Google lo sa benissimo.

Rendere l’etichetta più grande forse è solo una mossa per placare i critici che accusano l’azienda di nascondere la natura pubblicitaria dei risultati. Ma è difficile che cambierà significativamente il comportamento degli utenti. Continueranno a cliccare sui primi risultati, che siano sponsorizzati o meno.

Disponibilità su Desktop e mobile

L’aggiornamento è in fase di roll out sia su desktop che su dispositivi mobili, il che significa che prima o poi tutti lo vedranno. Non c’è modo di sfuggire. Sul desktop, dove c’è più spazio visivo, forse non sarà troppo fastidioso. Sul mobile, dove lo schermo è piccolo, scorrere una lunga lista di annunci prima di arrivare ai risultati organici potrebbe essere più frustrante.

Ma Google ha calcolato tutto. Sa che la maggior parte delle ricerche ora avviene su mobile. Sa anche che gli utenti mobili sono meno propensi a cambiare browser o motore di ricerca. Quindi può permettersi di essere leggermente più invadenti senza rischiare di perdere troppi utenti.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia