Il nuovo volto della City: il grattacielo di Fenchurch Street

Ottobre 8, 2025 - 17:30
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Il nuovo volto della City: il grattacielo di Fenchurch Street

Nel cuore del distretto finanziario di Londra, dove il vetro e l’acciaio disegnano un paesaggio in continua trasformazione, un nuovo protagonista si prepara a cambiare per sempre la skyline della capitale. È il nuovo grattacielo di 130 Fenchurch Street, progetto firmato dallo studio WilkinsonEyre e approvato dal City of London Corporation nel 2025. Un edificio “a doppia torre” che sostituirà il vecchio Fountain House, uno dei primi complessi direzionali costruiti dopo il Blitz, e che promette di unire estetica, sostenibilità e spazi pubblici in un equilibrio che riflette la nuova filosofia urbana della City.
Londra, da sempre capace di reinventarsi, torna a guardare verso l’alto. Ma questa volta lo fa con uno sguardo diverso: quello di una città che vuole essere globale e inclusiva, ma anche sostenibile, accessibile e culturalmente viva.

La rinascita di Fenchurch Street: dal dopoguerra alla rigenerazione

Fenchurch Street è una delle strade simbolo della Square Mile, la “miglia quadrata” che racchiude il cuore finanziario e storico di Londra. Dopo la devastazione della Seconda guerra mondiale, l’area divenne un laboratorio di architettura moderna. Tra il 1954 e il 1958 fu costruito il Fountain House, firmato dagli architetti W. H. Rogers e Sir Howard Robertson: un edificio allora all’avanguardia, ispirato al Lever House di New York, con linee pulite e una struttura verticale che rappresentava la rinascita economica della capitale.
Per decenni, Fountain House ospitò compagnie assicurative e società finanziarie, incarnando il volto pragmatico della City post-bellica. Ma nel XXI secolo, con l’evoluzione del modo di lavorare e l’avvento degli spazi flessibili e digitali, l’edificio era ormai obsoleto. Rimasto vuoto per anni, divenne il simbolo di un quartiere che aveva bisogno di reinventarsi ancora una volta.
È in questo contesto che nasce il progetto promosso da Aviva Investors e approvato nel 2025: un intervento di rigenerazione urbana che mira a riportare vita, cultura e sostenibilità in uno dei punti più iconici della City.

La demolizione del vecchio complesso è prevista per il 2026, con il completamento del nuovo edificio fissato per il 2030. Il progetto prevede due torri di 31 e 34 piani, con una superficie complessiva di oltre 58.000 metri quadrati di uffici, spazi pubblici e aree verdi sospese. La definizione data dagli architetti, “a jewel-like building”, sintetizza l’intento: creare un oggetto architettonico brillante, capace di dialogare con i giganti circostanti come il Walkie Talkie, lo Scalpel e il Cheesegrater, ma senza sopraffarli.

Secondo Tom Sleigh, presidente del comitato per la pianificazione e i trasporti della City of London, “il nuovo Fenchurch Street offrirà lavoro, spazi pubblici e uffici di livello mondiale, contribuendo a una visione della City più aperta, sostenibile e umana”. Parole che riflettono la strategia urbanistica della Corporation: rigenerare senza snaturare, valorizzare la verticalità ma garantire anche accessibilità e funzioni sociali.

L’attenzione alla storia del sito rimane un punto chiave del progetto. WilkinsonEyre ha scelto di mantenere un dialogo visivo e materico con l’eredità modernista del Fountain House, riprendendo l’idea del vetro come simbolo di trasparenza e modernità, ma con tecnologie di nuova generazione: facciate fotovoltaiche, sistemi di ventilazione naturale, illuminazione intelligente e uso massiccio di materiali riciclabili.

Architettura, sostenibilità e skyline: il nuovo linguaggio della City

Il progetto di WilkinsonEyre per 130 Fenchurch Street rappresenta una delle più ambiziose operazioni di rigenerazione urbana della Londra post-pandemica. La filosofia dello studio – già noto per opere come il restauro della Battersea Power Station e il Commerzbank Tower di Francoforte – si fonda su un principio semplice ma radicale: un edificio deve essere tanto bello quanto utile, tanto innovativo quanto accessibile. A differenza dei grattacieli costruiti durante la corsa verticale degli anni Duemila, questa nuova generazione di torri non punta solo a dominare la skyline, ma a restituire valore urbano.

Il complesso sarà composto da due torri gemelle, collegate da un podio vetrato che accoglierà aree di ingresso, negozi, bar e ristoranti. Le facciate, interamente in vetro e acciaio, saranno articolate in una serie di superfici inclinate che rifletteranno la luce in modo dinamico, creando un effetto cangiante durante il giorno. Il risultato, come spiegano gli architetti, sarà una “corona di cristallo” che dialogherà con i volumi iconici circostanti, come il Walkie Talkie e il Leadenhall Building.

Dal punto di vista tecnico, l’edificio è progettato secondo gli standard BREEAM Outstanding, il livello più alto di certificazione ambientale britannica. Ciò implica un’attenzione rigorosa all’efficienza energetica, alla gestione delle risorse idriche e al ciclo di vita dei materiali. Tutti i vetri impiegati saranno a bassa emissione, con pellicole fotovoltaiche integrate per la produzione di energia rinnovabile. L’impianto di climatizzazione userà un sistema ibrido, capace di ridurre fino al 40 % i consumi rispetto ai grattacieli tradizionali, mentre il tetto ospiterà pannelli solari e sistemi di raccolta dell’acqua piovana destinata all’irrigazione delle aree verdi.

Uno degli elementi più innovativi sarà la terrazza giardino panoramica al 17° piano, accessibile gratuitamente al pubblico. Questo spazio offrirà viste spettacolari sulla City e sul Tamigi, ma anche un polmone verde sospeso con alberi, piante perenni e aree d’ombra progettate per favorire la biodiversità. I progettisti hanno voluto trasformare il concetto di rooftop da lusso privato a bene collettivo, un’idea che Londra sta sperimentando con crescente successo in altri progetti, come il Garden at 120 in Fenchurch Avenue o la terrazza del One New Change accanto a St Paul’s Cathedral (City of London Corporation).

A completare il percorso verticale ci sarà una galleria pubblica al 20° piano, dedicata ad arte e cultura. Lì, mostre temporanee e installazioni contemporanee racconteranno il legame tra Londra e la sua architettura, in collaborazione con il Museum of London Docklands e con le scuole d’arte locali. È un segnale preciso: la City vuole smettere di essere percepita come un distretto esclusivamente finanziario e diventare un quartiere vissuto, aperto, capace di offrire esperienze culturali e sociali anche fuori dall’orario d’ufficio.

Il disegno urbano prevede inoltre la creazione di nuovi percorsi pedonali, con un passaggio che collegherà Cullum Street a Fen Court, restituendo continuità alla rete storica dei vicoli londinesi. La pavimentazione, realizzata in pietra locale e illuminata con luci a basso impatto energetico, sarà arricchita da panchine, spazi di sosta e micro-giardini. In questo modo il complesso non si limiterà a occupare uno spazio, ma contribuirà a ricucire la trama pedonale della City, spesso interrotta dallo sviluppo verticale.

Dal punto di vista estetico, WilkinsonEyre ha scelto di reinterpretare la tradizione architettonica londinese in chiave contemporanea. Il ritmo dei pilastri metallici richiama le cadenze classiche delle colonne rinascimentali, mentre la trasparenza della facciata rievoca la leggerezza del vetro usato nei mercati vittoriani. L’idea di fondo è quella di un edificio che, pur alto e moderno, non imponga la propria presenza ma si inserisca come un ulteriore capitolo nella lunga storia della City.

Il dialogo con l’ambiente circostante sarà rafforzato da un attento studio delle ombre e delle riflessioni. Le simulazioni luminose hanno permesso di orientare le superfici in modo da evitare fenomeni di abbagliamento – un problema già noto in edifici vicini come il 20 Fenchurch Street – e da massimizzare la luce naturale negli uffici. L’obiettivo è garantire comfort visivo e benessere ambientale, elementi ormai centrali nell’architettura post-pandemica, che ha riscoperto l’importanza della qualità dello spazio di lavoro.

Oltre all’impatto visivo, il progetto di 130 Fenchurch Street introduce anche un nuovo concetto di ufficio flessibile. I piani interni saranno modulari e riconfigurabili, in grado di adattarsi tanto a grandi compagnie quanto a start-up o istituzioni culturali. Gli arredi saranno realizzati con materiali riciclati e prodotti localmente, in linea con la politica di economia circolare promossa dalla City of London Corporation.

Secondo Ben Littman, responsabile sviluppo di Aviva Investors, “questo edificio è un gesto di fiducia nel futuro di Londra: un progetto ambizioso e consapevole che combina ambition, culture, sustainability and inclusivity – ambizione, cultura, sostenibilità e inclusione.” L’enfasi sulla funzione civica degli spazi è chiara: non un semplice grattacielo direzionale, ma un microcosmo urbano dove lavorare, incontrarsi, respirare.

Nel contesto della skyline, il nuovo complesso aggiungerà un tassello importante al cluster di edifici che compone la “Vertical City” londinese. I due volumi di 130 Fenchurch Street dialogheranno visivamente con i profili inclinati del Scalpel e del Cheesegrater, ma introdurranno una nota di leggerezza grazie alla loro geometria sfaccettata e alla sommità a forma di corona. Dall’alto, le torri appariranno come due cristalli emergenti dal tessuto urbano, simbolo della metamorfosi continua di Londra, capace di reinventarsi pur mantenendo la propria identità.

Il futuro della City: cultura, rigenerazione e nuovi orizzonti

La costruzione del nuovo 130 Fenchurch Street si inserisce in un momento cruciale per Londra. Dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia e dal mutamento delle abitudini lavorative, la City sta ridefinendo la propria identità. Non più soltanto il cuore finanziario d’Europa, ma un luogo dove business, cultura e qualità della vita possano convivere. L’approvazione del progetto da parte del City of London Corporation è parte di una strategia più ampia: riportare vitalità e diversità nel distretto, rendendolo attrattivo anche fuori dagli orari d’ufficio.

Negli ultimi anni, la City ha visto un’accelerazione di piani urbanistici in questa direzione. Il London Plan, il documento strategico di pianificazione della capitale, prevede una densificazione verticale accompagnata da una crescita di spazi pubblici e aree verdi. In questo scenario, il nuovo Fenchurch Street diventa un laboratorio di urbanità sostenibile: un edificio che crea valore economico e sociale, integrando lavoro, cultura e tempo libero.

Il progetto non punta solo a riempire un vuoto urbano, ma a restituire alla città un luogo d’incontro. Gli spazi culturali al 20° piano, la terrazza verde e i percorsi pedonali connessi alle vie storiche come Cullum Street e Fen Court saranno accessibili gratuitamente, offrendo un raro esempio di architettura inclusiva in un quartiere dominato da edifici direzionali. È una scelta che riflette il cambiamento di mentalità di investitori e istituzioni: l’architettura come servizio pubblico, non come monumento autoreferenziale.

L’intervento, inoltre, rappresenta un segnale importante per il mercato immobiliare londinese. Dopo un periodo di incertezza post-Brexit, la City sta tornando a investire in infrastrutture di alto livello, ma con criteri diversi rispetto al passato: più attenzione alla sostenibilità, alla digitalizzazione e al benessere delle persone. Gli uffici di nuova generazione, come quelli previsti a Fenchurch Street, sono progettati per adattarsi alle modalità di lavoro ibride e collaborative che caratterizzano la società contemporanea.

Dal punto di vista culturale, l’arrivo del nuovo grattacielo arricchisce il dialogo visivo della skyline londinese, uno dei più riconoscibili al mondo. La City è da sempre un palcoscenico architettonico in cui convivono stili e secoli: le guglie gotiche di St Helen’s, i profili metallici del Leadenhall Building, le curve del Walkie Talkie e la lama futurista del Scalpel. In questo paesaggio, 130 Fenchurch Street si inserisce non come antagonista, ma come elemento di continuità, fondendo innovazione e memoria.

Anche la dimensione storica del sito gioca un ruolo simbolico. Dove oggi sorgeranno le torri gemelle, un tempo si trovava un edificio costruito su un sito bombardato durante il Blitz. La sua rinascita diventa così metafora di una città che, ciclicamente, sa risorgere dalle proprie rovine reinventando il concetto stesso di modernità. Dalla ricostruzione del dopoguerra al grattacielo del 2030, Fenchurch Street racconta in miniatura la storia di Londra: resiliente, ambiziosa e in costante evoluzione.

L’impatto economico del progetto sarà significativo. Oltre a creare centinaia di nuovi posti di lavoro durante la costruzione e nel settore dei servizi, il nuovo complesso contribuirà a consolidare il ruolo della City come centro globale dell’innovazione finanziaria e architettonica. Ma, come ha sottolineato Ben Littman di Aviva Investors, la vera ambizione è un’altra: “portare un sito da tempo inattivo back into positive use, restituendo alla comunità un luogo vivo e condiviso.”

Nel 2030, quando i lavori saranno completati, il nuovo 130 Fenchurch Street non sarà soltanto un grattacielo: sarà una narrazione architettonica del XXI secolo. Una testimonianza di come Londra riesca a fondere competitività economica e responsabilità ambientale, conservando quella capacità unica di far convivere il passato e il futuro nello stesso sguardo.


Curiosità e domande frequenti

Quando inizieranno i lavori del nuovo 130 Fenchurch Street?
La demolizione dell’attuale Fountain House è prevista per il 2026, mentre la costruzione del nuovo complesso sarà completata entro il 2030.

Chi ha progettato il nuovo grattacielo?
Il progetto è firmato dallo studio WilkinsonEyre, tra i più noti architetti britannici, autori anche del restauro della Battersea Power Station e di numerosi progetti internazionali.

Cosa sorgerà al posto del Fountain House?
Due torri di 31 e 34 piani con uffici, spazi culturali, una terrazza verde pubblica e una galleria panoramica.

Chi finanzia il progetto?
L’intervento è promosso e finanziato da Aviva Investors, società di investimento con sede a Londra.

Il pubblico potrà visitare gli spazi del nuovo edificio?
Sì. La terrazza giardino al 17° piano e la galleria culturale al 20° saranno accessibili gratuitamente, offrendo viste panoramiche e iniziative artistiche.

Cosa rappresenta questo progetto per Londra?
È un simbolo della rinascita della City, che da distretto finanziario si trasforma in quartiere misto e sostenibile, dove il lavoro incontra la cultura e il verde urbano.


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