La Flotilla rifiuta la mediazione del governo per gli aiuti a Gaza. Crosetto: "Situazione grave"

La delegazione italiana del Global mouvement to Gaza, a nome del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla comunica alle "autorità italiane di non accettare la proposta ricevuta ieri su una possibile deviazione degli aiuti in direzione Cipro, per poi farli arrivare a Gaza con il coinvolgimento del patriarcato latino di Gerusalemme". La proposta era stata illustrata questa mattina dal ministro Guido Crosetto, durante l'informativa in Parlamento sulla vicenda della Flotilla diretta a Gaza, colpita nella notte tra il 23 e il 24 settembre da un attacco non rivendicato, avvenuto in acque internazionali, con l’impiego di droni, ordigni sonori e spray urticanti. A bordo si trovano anche deputati italiani ed eurodeputati.
"Il clima è preoccupante e voglio usare questo momento per trasmettere a chi è sulle navi che noi non siamo in grado, una volta usciti dalle acque internazionali ed entrati in quelle nazionali, di garantire la sicurezza: né noi, né altri paesi", ha detto questa mattina il ministro Crosetto. Il ministro ha ribadito che "la sicurezza dei nostri connazionali è una priorità", e ha definito quanto accaduto "inaccettabile". Il governo ha immediatamente inviato nella zona la fregata Fasan della Marina militare, che ha già raggiunto l’area, e prevede l’arrivo di una seconda unità con "maggiore capacità operativa", la nave Alpino. "Non è nostra intenzione muovere navi militari per dichiarare guerra a un paese amico", ha sottolineato il ministro, spoiegando che l’Italia sta applicando lo stesso meccanismo di tutela già usato, ad esempio, per i pescatori italiani vicino alle coste libiche. Crosetto ha poi nel pomeriggio chiarito meglio i contorni dell'operazione: "Non ci saranno due navi contemporaneamente impiegate nell’area. La fregata Alpino sostituirà infatti la fregata Fasan, che rientrerà alla propria missione originaria".
Il governo, ha ricordato Crosetto, ha "sostenuto in maniera significativa lo sforzo umanitario" verso Gaza, ma si chiede fino a che punto sia giusto "mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini italiani per far arrivare gli aiuti". Per questo gli sforzi diplomatici sono rivolti a trovare una soluzione alternativa: portare i carichi umanitari a Cipro, per poi trasferirli a Gaza attraverso la conferenza episcopale italiana e il sostegno del governo. Un compromesso su cui il governo tratta ma che al momento è stato rifiutato dagli attivisti, determinati a varcare le acque nazionali israeliane e ad arrivare nella Striscia.
Per il governo italiano "l’obiettivo resta quello di far arrivare gli aiuti a chi ne ha bisogno e di tutelare le persone a bordo", ha ribadito Crosetto. Per questo dice, "dobbiamo mettere in previsione che quell'ingresso possa essere considerato un atto ostile e dobbiamo evitare ogni conseguenza".
Rispondendo al ministro, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein è intervenuta in Aula accusando la premier Giorgia Meloni di insultare le opposizioni, dividere il paese e "fare la vittima da tre anni". "Non vede che la maggioranza degli italiani vuole il riconoscimento della Palestina?", ha detto Schlein, che ha ricordato le parole della premier di ieri e commentato: "La Flotilla fa dispetto a lei? Al governo? Esca dalla megalomania, sulla Flotilla ci sono 44 delegazioni di diversi paesi". Rivolgendosi a Crosetto, Schlein ha detto: "L'invito alla non contrapposizione politica lo deve fare al suo partito e a Meloni".
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