Assegno unico di settembre 2025, ancora ritardi nei pagamenti

Settembre 25, 2025 - 22:30
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Assegno unico di settembre 2025, ancora ritardi nei pagamenti

lentepubblica.it

Il copione si ripete: anche a settembre molti nuclei familiari italiani non hanno ancora ricevuto l’accredito dell’assegno unico universale 2025, il contributo che rappresenta ormai un punto fermo nel bilancio di chi cresce figli.


Un ritardo che pesa soprattutto sui redditi più bassi, dove la puntualità di queste risorse fa la differenza nella gestione delle spese quotidiane.

Un sostegno centrale per milioni di genitori

L’assegno unico universale è entrato in vigore nel 2022 con l’obiettivo di semplificare e razionalizzare gli aiuti economici destinati alle famiglie. Ha sostituito vecchie misure, come detrazioni per figli a carico o assegni familiari, riunendole in un’unica prestazione mensile erogata dall’INPS.

Il contributo spetta a tutti i genitori con figli fino a 21 anni e, in caso di disabilità, senza limiti di età. L’importo varia a seconda della situazione economica del nucleo, misurata attraverso l’indicatore ISEE: si va da poco più di 50 euro mensili per chi rientra nelle fasce più alte di reddito, fino a superare i 200 euro per le famiglie più fragili. Sono previste inoltre maggiorazioni per figli minori, nuclei numerosi, giovani madri o genitori entrambi occupati.

La nuova gestione dei pagamenti

I versamenti avvengono ogni mese sul conto corrente indicato nella domanda, che va presentata una sola volta l’anno salvo variazioni nella composizione familiare. Da marzo 2025, però, il sistema di accredito è stato assorbito dalla piattaforma Re.Tes., introdotta per velocizzare le procedure.

L’innovazione, almeno in teoria, avrebbe dovuto migliorare la regolarità dei pagamenti. In pratica, la fase di avvio si è tradotta in rallentamenti e attese più lunghe rispetto al passato. L’INPS aveva annunciato che per settembre i pagamenti sarebbero partiti intorno al 20 del mese, con finestre previste tra il 22 e il 23. Tuttavia, molti beneficiari si trovano ancora a dover aspettare, soprattutto in presenza di modifiche dell’ISEE o variazioni legate al numero di figli. Nel migliore dei casi almeno fino alla fine di questo mese in queste evenienze.

Una doppia velocità che penalizza i più deboli

Negli anni scorsi gli accrediti arrivavano di norma a metà mese. Con l’introduzione del nuovo sistema, invece, si è creata una distinzione fra chi non ha subito cambiamenti e riceve l’importo in tempi più rapidi, e chi invece deve attendere settimane per l’aggiornamento delle pratiche.

Questa gestione “a due corsie” si traduce in un aggravio per i nuclei che dipendono maggiormente dal sostegno. Un rinvio anche di pochi giorni, infatti, può mettere in crisi bilanci già precari, tra affitti da pagare, bollette in scadenza e spese scolastiche che a settembre diventano particolarmente onerose.

Le segnalazioni dei cittadini

Molti genitori lamentano accrediti mancanti senza alcuna comunicazione preventiva. In alcuni casi, i versamenti sono arrivati solo dopo settimane di attesa, senza spiegazioni chiare da parte dell’INPS. La mancanza di trasparenza rischia di alimentare ulteriormente la frustrazione, con richieste sempre più pressanti di puntualità e chiarezza.

L’auspicio è che settembre rappresenti l’ultima fase di assestamento del nuovo sistema, consentendo da ottobre una ripresa della regolarità. Ma per ora, l’incertezza continua a caratterizzare un sostegno che dovrebbe invece garantire stabilità.

Come controllare lo stato dei pagamenti

Chi vuole verificare la propria posizione può farlo attraverso il portale INPS. Accedendo con SPID, Carta d’Identità Elettronica o CNS, è possibile controllare lo stato della pratica, scaricare i prospetti aggiornati e visualizzare eventuali maggiorazioni.

Se il pagamento non compare dopo il 22 del mese, è consigliabile contattare l’istituto attraverso i canali dedicati:

  • il numero verde 803 164, gratuito da rete fissa;

  • il numero 06 164 164, a pagamento da cellulare;

  • la posta elettronica certificata, per chi dispone di un indirizzo PEC;

  • il servizio online “INPS Risponde”, accessibile anche da smartphone.

Il contact center risponde dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato fino alle 14.

Gli importi aggiornati per il 2025

Per il 2025 è disponibile una tabella riepilogativa pubblicata dall’INPS che specifica, in base all’ISEE, le somme spettanti e le relative maggiorazioni. Un documento utile per confrontare quanto accreditato con quanto effettivamente dovuto.

L’incognita del futuro

Mentre la burocrazia cerca di stabilizzare il nuovo sistema, milioni di famiglie devono continuare a fare i conti con un contributo che arriva in ritardo. L’assegno unico universale nasceva per semplificare e offrire un sostegno certo: oggi, però, l’incertezza sui tempi di pagamento rischia di svuotarne la funzione principale.

Per i beneficiari, la speranza resta che i disagi di questi mesi siano solo un passaggio temporaneo. Ma fino a quando la regolarità non sarà ripristinata, l’assegno unico continuerà a essere un aiuto prezioso… che arriva, troppo spesso, fuori tempo.

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