La moda riscopre l’America Latina. L’indotto del luxury sale del 5% in cinque anni

Tra creatività emergente, heritage culturale e mercato in espansione, l’America Latina – e il Messico in particolare – si stanno sempre più affermando come nuova destinazione strategica per il fashion system globale. Da tempo osservata con interesse da parte degli insider del settore, oggi l’America Latina si propone come una delle regioni più dinamiche e promettenti per il futuro della moda.
Paesi come il Brasile, la Colombia e, come detto, il Messico, stanno ridefinendo il proprio ruolo all’interno del panorama internazionale, non più solo come bacini produttivi, ma come veri e propri poli creativi e commerciali. Il fermento è tangibile: nuovi designer, piattaforme digitali, fashion week indipendenti, collaborazioni con grandi marchi e una crescente attenzione ai valori di sostenibilità e identità culturale stanno trasformando il volto della moda latinoamericana.
Il Messico si sta affermando come hub strategico, grazie a una combinazione di fattori: posizione geografica privilegiata, artigianalità radicata, tradizioni tessili uniche, e una nuova generazione di creativi capaci di dialogare con il linguaggio globale del design. Tra i più recenti approdi di nomi del lusso europeo nel Paese, c’è il Gruppo Otb, guidato dal fondatore e presidente Renzo Rosso cui fanno capo i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf. Per tutti i suoi brand il gruppo ha comunicato a giugno la volontà di potenziarne la presenza in Messico, in linea con il suo piano di crescita globale, sia attraverso una rete di distribuzione online e offline, sia per mezzo di attività di marketing studiate ad hoc per il mercato locale. Hanno già almeno un monomarca attivo nel Paese anche Bottega Veneta, Dolce&Gabbana, e poi ancora Mandarina Duck e Harmont & Blaine, che contano su una presenza massiccia diretta in Messico, e wholesale tra Ecuador, Guatemala, Panama, Venezuela e Repubblica Dominicana.
Secondo recenti analisi di mercato, l’industria della moda in America Latina è in forte espansione, con una crescita annua prevista del 6-8% nei prossimi cinque anni. Il Messico, seconda economia del continente, rappresenta un mercato di oltre 130 milioni di consumatori, con una classe media in rapida evoluzione e una scena urbana vivace, trainata da città come Città del Messico, Guadalajara e Monterrey. Parallelamente, l’area attrae sempre più brand internazionali in cerca di nuove opportunità commerciali e di storytelling autentico.
Dai flagship store ai pop-up, passando per collaborazioni con artigiani locali, molti marchi stanno esplorando questo nuovo orizzonte, cercando di entrare in relazione con un pubblico giovane, connesso e culturalmente consapevole. Ma non si tratta solo di numeri. Quello che colpisce davvero è la ricchezza della proposta creativa. Designer come Carla Fernández, Barragán, Sandra Weil o Maison Mesa sono solo alcuni nomi di un panorama in fermento, che mescola heritage precolombiano, estetica urbana, influenze genderless e materiali naturali. Un linguaggio che si distanzia dai codici occidentali tradizionali, offrendo nuove possibilità espressive e una narrazione visiva autentica. Anche le fashion week locali – come Mercedes-Benz Fashion Week Mexico City o Colombiamoda – stanno acquistando visibilità, attirando buyer internazionali, stampa e attenzione da parte delle piattaforme globali come Lvmh Prize scouting.
L’America Latina – e in particolare il Messico – si sta dunque affermando come una nuova frontiera per l’espansione del settore del lusso. Ne ha analizzato l’attuale contesto Ida Palombella, global fashion & luxury co-leader di Deloitte: “Negli ultimi anni, nella regione si è registrata un’accelerazione importante della domanda di prodotti e servizi di alta gamma, spinta dalla crescita della classe benestante, dal turismo internazionale – fatto di viaggiatori alto spendenti provenienti da Stati Uniti ed Europa – e dalla rapida digitalizzazione dei canali di vendita, trainata in particolare dall’e-commerce. Il Messico, con una popolazione di oltre 130 milioni di abitanti e una forte apertura commerciale verso l’estero, si conferma il Paese guida. La combinazione di stabilità macroeconomica, attrattività turistica e dinamismo digitale ha reso il mercato messicano uno dei più promettenti a livello globale. Solo nel 2020, il 36% dei consumatori tra i 25 e i 34 anni ha manifestato interesse per l’acquisto online di beni di lusso – un dato che continua a crescere, spinto dall’integrazione di servizi digitali evoluti, come i virtual try-on e i pagamenti sicuri. Il turismo si conferma un driver fondamentale: i visitatori internazionali ad alta capacità di spesa rappresentano una quota crescente degli acquisti, attratti da marchi internazionali presenti sul territorio e da un’offerta sempre più sofisticata. Le categorie di prodotto più richieste includono pelletteria di lusso, orologeria e profumeria. A livello regionale, le previsioni per l’intero mercato latino-americano restano solide, con una Cagr stimato di circa il 5% nei prossimi cinque anni, in controtendenza rispetto ai mercati maturi occidentali. Lo scenario in Europa e Nord America, come sappiamo, è infatti ben diverso. Dopo anni di crescita sostenuta in queste regioni, il mercato del lusso personale sta vivendo una fase di rallentamento a causa di fattori quali inflazione, instabilità geopolitica e una crescente disaffezione da parte dei consumatori più giovani e aspirazionali verso il lusso tradizionale. È in questo contesto che il Messico e l’America Latina rappresentano un’opportunità unica per i brand del lusso. Per intercettare e sostenere questa nuova domanda è importante che le aziende adottino un approccio strategico che prenda in considerazione anche le peculiarità del mercato locale. Sarà cruciale presidiare i canali digitali, investire in esperienze omnichannel ad alto contenuto emozionale e costruire narrazioni autentiche capaci di coinvolgere una generazione di consumatori latinoamericani connessi, esigenti e culturalmente attenti”.
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