L’EDICOLA, Il Corriere: “Strage antisemita in Australia”. Repubblica: “Sydney, la strage degli ebrei”. Il Fatto: “Kiev, mazzette sui carrarmati subito dopo l’invasione russa”
La notizia principale di oggi in apertura qui quotidiani è quella relativa alla strage di Bondi Beach, in Australia, dove due uomini hanno sparato contro persone della comunità ebraica locale, durante il primo giorno della festività ebraica di Hanukkah. Sono 15 le vittime, tra loro anche una bambina e il rabbino di Sydney. “Sydney, la strage degli ebrei”, titola Repubblica. “Strage antisemita in Australia”, è l’apertura del Corriere. “Kiev, mazzette sui carrarmati subito dopo l’invasione russa”, è la prima pagina del fatto Quotidiano.
La rassegna stampa di oggi:
“Sydney, la strage degli ebrei” (La Repubblica).
“Strage antisemita in Australia” (Il Corriere della Sera).
“Come smentire le profezie”, di Angelo Panebianco: “Le principali ragioni che fanno temere a molti che l’Europa sia destinata a un futuro di irreversibile decadenza, che sia in procinto di rimanere schiacciata dalle grandi potenze, che possa anche perdere, in un futuro non troppo lontano, la sua opulenza e le sue libertà, sono due. La prima è che l’Europa non dispone oggi della capacità di difendersi, non possiede, per dirla con Machiavelli, sufficienti «arme proprie». Né sembra diffusa fra i cittadini europei la volontà di fare il necessario per proteggersi ora che l’America non è più il garante della pace europea”.
“La strage di Hanukkah” (La Stampa).
“Negli stipendi entra l’assistenza per gli anziani” (Il Sole 24 Ore).
“Il ritorno del terrore” (Il Messaggero).
“l male oscuro da cui dobbiamo liberarci”, di Paolo Pombeni: “L’attentato di matrice più o meno jihadista che si è verificato a Sydney porta ancora una volta alla luce il male oscuro dell’antisemitismo che coinvolge tanto l’Occidente quanto il mondo islamico che da esso lo ha in gran parte ereditato, anche se poi gli ha dato una torsione peculiare. Ciò che connota l’antisemitismo di oggi è indubbiamente il legame non solo genericamente col ricostituirsi di uno stato ebraico in Palestina, ma con la posizione dominante che Israele ha assunto nella regione, il che ha spinto una parte cospicua della sua popolazione e delle sue classi dirigenti ad un revanchismo messianico con connotati indubbiamente pericolosi”.
“La sfida di Giorgia: Schlein fugge, il campo largo siamo solo noi” (Il Giornale).
“Kiev, mazzette sui carrarmati subito dopo l’invasione russa” (Il Fatto Quotidiano).
“Meno male che la sinistra c’è” (Libero).
“I compagni e la sindrome del kebabbaro”, di Mario Sechi: “La sindrome del «kebabbaro» è un disagio che si manifesta nella sinistra quando subisce la sconfitta, non elabora il lutto, non capisce l’avversario e ogni volta che lo vede, lo sente parlare, lo immagina, perde l’orientamento, barcolla, sbatte i piedi, e cade in uno stato che oscilla tra la prostrazione e la rabbia. Dopo più di tre annidi governo Meloni l’opposizione ancora non sa chi è Giorgia. Meloni è una professionista della politica, ha fondato 13 anni fa un nuovo partito che oggi è il primo in Italia, fa comizi e vita di sezione da quand’era ragazzina, ha frequentato l’università dell’opposizione e si è rivelata primadonna a Palazzo Chigi con la stoffa della grande leader europea del governo più stabile del Vecchio Continente”.
“Australia, strage alla festa ebraica. Israele: Colpa dell’antisemitismo” (Domani).
“In fuga dalla guerra 235.000 soldati ucraini” (La Verità).
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