L’Europa si muove in difesa dell’industria siderurgica: per l’acciaio quote import dimezzate e dazi del 50%

Ottobre 9, 2025 - 03:30
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L’Europa si muove in difesa dell’industria siderurgica: per l’acciaio quote import dimezzate e dazi del 50%

L’Unione europea è il terzo produttore mondiale di acciaio, impiega circa 300 mila persone direttamente e sostiene circa 2,5 milioni di posti di lavoro indirettamente, con siti di produzione in più di 20 Stati membri. Ma l’industria siderurgica europea sta attualmente affrontando una pressione significativa dovuta a livelli insostenibili di sovraccapacità globale, che è più di cinque volte superiore al consumo annuale di acciaio dell’Ue (attualmente 620 milioni di tonnellate e con una previsione di crescita a 721 milioni di tonnellate entro il 2027). Questa crescente sovraccapacità, l’aumento delle importazioni di acciaio e la chiusura dei mercati dei paesi terzi si aggiungono alle sfide interne che deve affrontare, a cominciare dagli elevati costi energetici e di produzione, che indeboliscono la competitività dell'industria europea sul mercato globale, compromettendo la sua capacità di investire in particolare nella decarbonizzazione e minacciandone la redditività a lungo termine.

Per questo ora la Commissione Ue ha presentato una proposta volta a proteggere il settore siderurgico dagli effetti negativi della sovraccapacità globale e garantire la redditività a lungo termine di un'industria strategicamente cruciale. In linea con gli impegni assunti nel piano d'azione dell'Ue per l'acciaio e i metalli, la proposta mantiene il principio del libero scambio e rafforza l'impegno con i partner globali per affrontare la sovraccapacità, attraverso tre misure. La prima: limitando i volumi di importazioni esenti da dazi a 18,3 milioni di tonnellate all'anno (una riduzione del 47% rispetto alle quote di acciaio del 2024). La seconda: raddoppiando il livello dei dazi per il fuori quota al 50% (rispetto al 25% previsto dalla salvaguardia). La terza: rafforzando la tracciabilità dei mercati dell'acciaio introducendo un requisito di fusione e colata per impedire l'elusione.

Spiega la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Un settore siderurgico forte e decarbonizzato è fondamentale per la competitività, la sicurezza economica e l'autonomia strategica dell'Unione europea. La sovraccapacità globale sta danneggiando la nostra industria. Dobbiamo agire ora: esorto il Consiglio e il Parlamento a procedere rapidamente. La Commissione continuerà a collaborare con l'industria per proteggere e creare posti di lavoro di qualità, nonché con gli Stati membri e i partner globali, anche a livello di Wto, per trovare soluzioni a lungo termine alle sfide comuni».

La proposta risponde alla richiesta dei lavoratori dell'Ue, dell'industria, di diversi Stati membri, dei membri del Parlamento europeo e delle parti interessate di offrire una protezione forte e permanente all'industria siderurgica europea, al fine di salvaguardare l’occupazione, far fronte alla sovraccapacità e sostenere il settore nei suoi sforzi di decarbonizzazione. La sovraccapacità siderurgica è infatti un problema globale che richiede un'azione forte, autentica e congiunta da parte di tutti i partner. La Commissione Ue, spiegano da Bruxelles, continuerà a guidare il lavoro internazionale volto a trovare soluzioni collettive per affrontare efficacemente le cause profonde della sovraccapacità globale, anche nel quadro del Forum globale sulla sovraccapacità siderurgica. Con la misura proposta ora, la Commissione europea invita i paesi che condividono la stessa visione a collaborare al fine di proteggere le loro economie dalla sovraccapacità globale, garantendo al contempo le catene di approvvigionamento e aumentando l'accesso reciproco al mercato.

La proposta della Commissione Ue sarà ora sottoposta alla procedura legislativa ordinaria, pertanto spetterà al Parlamento europeo e al Consiglio europeo concordare il regolamento definitivo. Una volta approva dalle due istituzioni comunitarie, la misura sostituirà la salvaguardia dell'Ue sull'acciaio, che scadrà nel giugno 2026.

Sottolinea il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue e commissario per l’Industria, Stéphane Séjourné: «Le nuove misure di protezione commerciale che vi presentiamo oggi sono state elaborate congiuntamente con i sindacati e gli industriali. E questo ci ha portato a modificare la nostra dottrina commerciale. Proteggiamo il mercato europeo dell'acciaio, ma lo facciamo secondo i nostri valori e con il nostro metodo: il rispetto del diritto internazionale e il dialogo con i nostri partner. Parlare dell'Europa come potenza non ha senso se non siamo più in grado di fabbricare la carrozzeria di un'automobile o la blindatura di un carro armato. E tutti sanno che è facile distruggere una base industriale, ma molto difficile ricostruire un tessuto industriale». 

Spiega il commissario Ue per il Commercio, Maroš Šefčovič: «Rimaniamo impegnati a favore di un sistema commerciale basato su regole e sulla nostra rete globale di accordi di libero scambio, compresi quelli con i principali paesi produttori di acciaio. Ma dobbiamo anche agire con determinazione per difendere gli interessi dell'Europa». Quella proposta ora, aggiunge, «è una misura necessaria, efficace ma equilibrata per proteggere un settore vitale della nostra economia, sostenere l’occupazione e realizzare gli obiettivi strategici dell’Europa».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia