L’export di calzature dal Vietnam crolla del 27% sotto i dazi di Trump

Ottobre 8, 2025 - 18:00
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L’export di calzature dal Vietnam crolla del 27% sotto i dazi di Trump
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Calano del 27% le esportazioni di calzature dal Vietnam agli Usa. La performance riguarda il mese di settembre, quando l’export di footwear dal Paese del Sud-est asiatico è ammontato a 611 milioni di dollari (circa 526 milioni di euro). Si tratta, si legge su Reuters che fa riferimento ai dati doganali diffusi pochi giorni fa, del calo più mercato fra tutti i settori e seguito all’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione statunitense trumpiana.

Anche le esportazioni di prodotti tessili hanno registrato una flessione mensile dougle digit arrivata al 20%, mentre l’export di telefoni e device tecnologici è diminuito del 24,38 per cento.

Nonostante queste flessioni settoriali, le esportazioni complessive del Vietnam verso gli Stati Uniti sono diminuite solo dell’1,5%, attestandosi a 13,7 miliardi di dollari nel mese di settembre. La tenuta, spiega l’agenzia di stampa, è stata trainata dalla crescita delle esportazioni di caffè e relativi macchinari.

Che l’avvento dei dazi Usa rappresentasse una minaccia per l’economia vietnamita e in particolare per la filiera fashion e footwear era già noto: secondo le stime del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp), le nuove tariffe, fissate intorno al 20% su molte categorie di prodotti, potrebbero ridurre significativamente le esportazioni vietnamite verso gli Stati Uniti fino a un quinto, con un impatto potenziale di oltre 25 miliardi di dollari (pari a 21,2 miliardi di euro al cambio di oggi).

E in questa dinamica è proprio il comparto moda e calzature a essere il più esposto: il Vietnam è infatti il secondo esportatore mondiale di scarpe, con un valore che nel 2024 ha superato i 29 miliardi di dollari, e ha chiuso l’anno con un giro d’affari complessivo per tessile, abbigliamento e footwear, di oltre 71 miliardi di dollari. Per il Paese, inoltre, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di sbocco: il Vietnam è infatti il sesto maggiore esportatore al mondo verso gli Usa, con spedizioni pari a 136,5 miliardi di dollari, gran parte delle quali realizzate in fabbriche gestite da multinazionali o dai loro fornitori.

Marchi come Nike, Adidas e Puma, tra i principali brand che affidano al Vietnam una parte significativa della loro produzione di scarpe, si trovano oggi in una posizione delicata che rischia di tradursi in margini compressi, prezzi più alti sul mercato americano e minore competitività rispetto a Paesi produttori che beneficiano di accordi commerciali più favorevoli.

Il problema per il settore moda e calzature in Vietnam però non riguarda soltanto i dazi diretti, ma è aggravato dalla struttura della catena di fornitura. Una larga parte della produzione vietnamita dipende infatti da altri Paesi asiatici, soprattutto dalla Cina – altrettanto compromessa dai dazi –, e il rischio di tariffe maggiorate sui beni trasbordati o con componenti straniere rappresenta un’ulteriore minaccia. L’effetto immediato era già emerso sui dati dell’export di agosto, che mostravano un calo del 2% delle esportazioni verso gli Usa rispetto al mese precedente, mentre il settore calzaturiero ha segnato una contrazione più marcata, pari al 5,5 per cento.

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Redazione Redazione Eventi e News