Libia: il governo lancia la piattaforma digitale “Wafed” sulla manodopera straniera

Novembre 3, 2025 - 15:00
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Libia: il governo lancia la piattaforma digitale “Wafed” sulla manodopera straniera

Il ministero del Lavoro e della Riqualificazione del Governo di unità nazionale libico (Gun) ha annunciato il lancio della piattaforma digitale “Wafed”, un progetto nazionale strategico finalizzato a regolare e gestire i dati della manodopera straniera attraverso un sistema elettronico unificato.

L’iniziativa, supervisionata dal ministero, mira a collegare imprese, enti pubblici e autorità competenti, semplificando le procedure di registrazione, assunzione e rilascio dei permessi di soggiorno per i lavoratori non libici. Secondo quanto dichiarato dal dicastero, la piattaforma consentirà di snellire le pratiche amministrative e di migliorare la trasparenza nella gestione del mercato del lavoro, assicurando la conformità agli standard internazionali e favorendo una mappatura aggiornata e controllata della manodopera straniera in Libia. “Wafed” si inserisce in un più ampio programma di digitalizzazione e riforma del settore del lavoro promosso dal governo di Tripoli per armonizzare le politiche migratorie e del lavoro e contrastare le pratiche di impiego irregolare.

Il ministro del Lavoro, Al Abed al Rida, in precedenti dichiarazioni ad “Agenzia Nova”, aveva sottolineato che l’obiettivo delle riforme è quello di integrare la forza lavoro straniera all’interno dell’economia nazionale, superando il mero approccio di polizia e adottando una gestione economica, istituzionale e basata sui diritti del fenomeno migratorio. Il ministro aveva ribadito che la regolamentazione del lavoro straniero deve garantire tutele sociali, canali legali per le assunzioni e per l’invio di rimesse, e contribuire allo sviluppo economico interno. Il titolare del Lavoro aveva inoltre evidenziato la centralità della cooperazione con l’Italia e con l’Unione europea, in particolare per la formazione professionale e la qualificazione della manodopera in Libia, sostenendo che il rafforzamento delle competenze e l’introduzione di meccanismi trasparenti di impiego possono contribuire a ridurre la migrazione irregolare e a promuovere stabilità e sviluppo condiviso nel Mediterraneo e nel Sahel.

Il lancio della piattaforma avviene in un contesto caratterizzato da un aumento costante della presenza migratoria nel Paese. Secondo l’ultimo rapporto della Displacement Tracking Matrix (Dtm) dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), relativo al periodo aprile–giugno 2025, in Libia si trovano circa 895 mila migranti provenienti da 45 Paesi, in aumento del 18 per cento su base annua. La Libia continua a fungere da snodo regionale della mobilità africana, sia come destinazione di lavoro sia come punto di transito verso l’Europa. La maggior parte dei migranti proviene da Paesi confinanti, in particolare Niger, Egitto, Sudan e Ciad, mentre i flussi minori interessano lavoratori provenienti da Nigeria, Etiopia, Ghana e Bangladesh.

L’83 per cento dei migranti ha lasciato il proprio Paese per motivi economici, alla ricerca di impiego e migliori condizioni di vita. L’Oim stima che il 76 per cento risulti attualmente impiegato, soprattutto nei settori edilizio, domestico e agricolo, ma spesso in condizioni precarie, con salari irregolari e accesso limitato ai servizi sanitari e sociali.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia