Madonna di Trevignano, la veggente Gisella Cardia sarà processata per truffa aggravata: la statua di Medjogorje, le apparizioni, le lacrime di sangue

Novembre 13, 2025 - 13:30
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Madonna di Trevignano, la veggente Gisella Cardia sarà processata per truffa aggravata: la statua di Medjogorje, le apparizioni, le lacrime di sangue

Aveva raccontato di ricevere messaggi dalla Madonna, di assistere ad apparizioni e lacrimazioni dagli occhi della statua, aveva propiziato la costruzione di un vero e proprio culto al quale migliaia di persone si riunivano ogni terzo giorno del mese in pellegrinaggio. Rinviata a giudizio la cosiddetta e sedicente “veggente di Trevignano”, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, più nota come Gisella Cardia. Per truffa aggravata. Rinviato a giudizio con la donna anche il marito. “Constat de non supernaturalitate”, nulla di soprannaturale aveva decretato una commissione composta da esperti in teologia sistematica, diritto canonico, teologia spirituale, psicologia chiamato a esprimersi sul caso dalla diocesi di Civita Castellana.

Trevignano è un Comune che si trova nella Regione Lazio, sul lago di Bracciano. La vicenda era cominciata nel 2016, quando Gisella Cardia aveva raccontato di apparizioni della Madonna su un campo e di lacrimazioni di sangue dagli occhi di una statua della Vergine Maria acquistata da Cardia a Medjugorje. La presunta “veggente” riferiva di ricevere continui messaggi dalla Madonna e a volte anche da Gesù o dal Padre Celeste e di aver assistito a miracoli come la moltiplicazione di gnocchi e pizza durante cene private nella sua abitazione.

“Un giorno eravamo sulla collina – ha raccontato la presunta veggente in un’intervista allo youtuber Alberto Caccialanza – , c’era tanta gente, tanti bambine. E un mio amico ebbe l’idea: perché non venite a casa mia a mangiare un gelato? Però erano le sette e mezza, i bambini dicevano ‘mamma ho fame’. Facciamo una piccola cena, dice una mia amica. Però non avevamo niente, perché non era in programma una cena per 15 persone tra cui sacerdoti e bambini. Era rimasto il pranzo con degli gnocchi e un po’ di coniglio. Lei mi disse ‘ma cosa ci fai, è un piattino di gnocchi’. Portiamo questi gnocchi e questo coniglio ed erano due pezzettini e nel frattempo che li abbiamo riscaldati, abbiamo apparecchiato il tavolo. Io non so come sia stato possibile ma tutti, mentre si riscaldavano e riempivamo i piatti, tutti hanno mangiato gli gnocchi e il coniglio. Quindici persone ed è incredibile questa cosa. Mentre versavo gli gnocchi il cibo non diminuiva, ma neanche quello della pentola”.

Scarpulla ha origini siciliane, ex imprenditrice, aveva una piccola azienda che produceva ceramica a Patti, in provincia di Messina. Si era trasferita con il marito Gianni Cardia nel Lazio e aveva fatto un viaggio a Medjogorje. Lì avrebbe preso la statua di una Madonna che avrebbe cominciato a sanguinare dagli occhi. Ogni 3 del mese, per circa cinque anni, su una collina di Trevignano Romano, folle di fedeli arrivavano per assistere al presunto miracolo e per accogliere i messaggi che la Madonna rivelava alla donna. Alcuni hanno sostenuto di aver visto il sole pulsare in modo anomalo durante le presunte apparizioni, altri parlavano perfino di miracoli. La coppia ha fondato la Onlus “La Madonna di Trevignano Romano”.

Il culto non è mai stato riconosciuto dalla Chiesa cattolica, che ha definito Cardia inattendibile.  Il 6 marzo del 2024 il vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi, aveva dichiarato appunto la “non soprannaturalità” delle apparizioni, invitandoli fedeli di “astenersi dall’organizzare e/o partecipare ad incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano”. Con le donazioni dei fedeli, sarebbe stato pagato il terreno dove si teneva il culto, altri terreni agricoli, alcune ristrutturazioni in casa della coppia e un’automobile per 37mila euro. Il vescovo di Civita Castellana aveva ribadito che “il titolo di Madonna di Trevignano non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile”.

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