Mobilità sostenibile: l’Europa accelera la rivoluzione e punta a formare nuovi esperti entro il 2027


Formare i professionisti del futuro per un’Europa più verde e resiliente. Di fronte a una realtà ambientale sempre più complessa, l’Europa sta accelerando il passo verso una trasformazione sostenibile della mobilità
Urban Mobility Explained (Umx) è l’ambizioso programma lanciato da Eit Urban Mobility che ha l’obiettivo di formare oltre 50.000 professionisti della mobilità sostenibile entro il 2027.
Un’iniziativa che punta non solo a colmare il divario di competenze in un settore cruciale, ma anche a rendere l’Europa leader nella transizione verso città più vivibili, connesse e resilienti.
Immaginiamo una città dove la mobilità è sostenibile, intelligente e accessibile a tutti. Ora immaginiamo di contribuire in prima persona a realizzarla. È proprio questa la visione alla base del nuovo bando Umx 2026-2028, attraverso il quale si apre una porta per chiunque voglia essere protagonista dell’innovazione urbana, proponendo progetti formativi di nuova generazione.
Una chiamata all’azione per l’intero ecosistema della conoscenza e dell’innovazione. Questo bando, infatti, non è pensato per pochi eletti, ma per un’intera rete di soggetti attivi nel campo della formazione e dello sviluppo urbano sostenibile.
Ecco chi può partecipare:
- università e istituzioni di istruzione superiore
- centri di ricerca pubblici e privati
- pmi e startup
- amministrazioni locali e regionali
- Ong, fondazioni e organizzazioni no-profit
- enti di formazione professionale
- incubatori, acceleratori e hub di innovazione
Che si tratti di un’iniziativa singola o di un progetto in consorzio, ciò che conta è proporre un’offerta formativa innovativa, sostenibile e ad alto impatto, in grado di rispondere alle sfide della mobilità contemporanea.
Sette sfide per rivoluzionare la formazione urbana
Il bando si articola in sette categorie tematiche – le CHAllenges, ognuna focalizzata su un aspetto chiave per la formazione di nuova generazione:
- Cha1 – Corsi in presenza (sviluppo e commercializzazione di programmi face-to-face con un chiaro piano di sostenibilità economica)
- Cha2 – formazione ibrida o online sincrona (soluzioni accessibili e scalabili a livello europeo, per una mobilità formativa senza confini
- Cha3 – corsi online asincroni (pensati per chi lavora, ma vuole aggiornarsi: flessibilità e qualità in un solo pacchetto)
- Cha4 – replica di corsi certificati Eit (adattamento di corsi Eit Label in nuovi contesti geografici e culturali)
- Cha5 – ristrutturazione di corsi esistenti (rinnovo dei contenuti e delle metodologie per aumentarne efficacia e rilevanza sul mercato)
- Cha6 – replica e miglioramento di corsi Umx (basati su dati concreti e valutazioni d’impatto, per portare ciò che funziona ancora più lontano)
- Cha7 – supporto all’erogazione dei corsi Umx (tutto ciò che serve per rendere i corsi operativi: gestione, promozione, piattaforme, servizi agli studenti)
Budget e scadenze: tutto quello che c’è da sapere
Il programma mette sul piatto un budget complessivo di 4 milioni di euro, con un finanziamento massimo di 700.000 euro per singolo progetto da candidare entro il 12 febbraio 2026.
Partecipare non è solo formazione, è futuro. In un momento in cui le città europee stanno affrontando trasformazioni radicali, la mobilità urbana è diventata una leva cruciale per la sostenibilità, l’innovazione e la qualità della vita.
Il programma Umx nasce proprio per rispondere a queste sfide, offrendo una piattaforma strategica per anticipare le competenze richieste dal mercato del lavoro; formare professionisti capaci di guidare il cambiamento: rafforzare l’intero ecosistema europeo della mobilità sostenibile.
L’Europa tra progresso ambientale e sfide future
L’ultima relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) fotografa i progressi e le sfide ambientali che l’Europa sta affrontando.
Negli ultimi cinque anni (qui trovate il report completo), si sono registrati significativi miglioramenti nella riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, con l’Europa che ha ridotto del 37% le proprie emissioni interne dal 1990, grazie all’aumento dell’uso di energie rinnovabili e all’efficienza energetica.
Le politiche europee per la qualità dell’aria hanno inoltre ridotto del 45% i decessi prematuri causati dal particolato fine, tra il 2005 e il 2022.
Nonostante questi successi, la relazione evidenzia rischi persistenti legati ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e allo stress idrico, che attualmente interessa il 30% del territorio europeo e coinvolge circa il 35% della popolazione.
La pressione sulle risorse naturali mette a rischio prosperità economica, sicurezza e qualità della vita. Di fronte a questi dati, l’Aea lancia un chiaro invito all’azione, sottolineando la necessità di intensificare gli sforzi per ripristinare la natura, proteggere la biodiversità e ridurre ulteriormente l’inquinamento, al fine di costruire una società resiliente, competitiva e sostenibile in tutta Europa.
Crediti immagine: Depositphotos
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