Nelle collezioni autunno/inverno 2025-26, la moda guarda all’interior design: tessuti da divano, velluti e tonalità da salotto diventano protagonisti di una nuova idea di eleganza sensoriale.
Negli ultimi anni, la distanza tra moda e arredamento si è fatta sempre più sottile. Le passerelle raccontano ambienti, texture e colori che potrebbero appartenere a un salotto contemporaneo, mentre l’arredo si veste di dettagli couture. È il segno di un’estetica che mescola due mondi solo in apparenza distanti: quello dell’abito e quello della casa.
Le collezioni autunno/inverno 2025-26 portano in scena una moda calda, avvolgente, quasi tattile. I tessuti parlano di comfort e protezione: imbottiti, velluto, jacquard e damaschi reinventano la sartorialità con un tocco domestico.
Gli abiti sembrano nati da una stanza ben arredata, più che da uno sketch. C’è un desiderio diffuso di familiarità, di morbidezza, di estetica che accoglie e consola: tornano le trame, le superfici dense, le forme tonde che rassicurano l’occhio.

Zomer A/I 2025-2026 (Spotlight Launchmetrics)
Il design d’interni è la musa delle sfilate A/I 2025-26
Sulle passerelle Autunno/Inverno 2025-2026 si respira un’aria di casa. Cappotti che ricordano trapunte, completi dalle trame da poltrona, gonne che sembrano tappeti preziosi (come nel caso della sfilata di Zomer, qui sopra). È una moda che non ha paura del decorativo, ma lo reinterpreta con ironia e misura.
Le palette sono calde e naturali, terracotta, beige, borgogna, verde salvia, e parlano lo stesso linguaggio delle collezioni di arredo di nuova e vecchia generazione. Anche le silhouette raccontano il comfort: volumi morbidi, spalle dolci, curve accoglienti che sostituiscono la rigidità delle ultime stagioni. I designer più visionari hanno trasformato il concetto di abito in un’estensione dello spazio domestico. L’idea è che ciò che ci circonda diventi ciò che ci veste. Non più semplicemente “indossare” la moda, ma abitare un’estetica. L’abito si fa ambiente, e il corpo, parte dell’arredo.

Versace A/I 2025-2026 (Spotlight Launchmetrics)
Texture, forme e colori: il linguaggio del comfort
A unire moda e arredamento è prima di tutto il linguaggio tattile dei materiali. Il velluto e il bouclé, con la loro morbidezza visiva, si impongono come simboli di un nuovo lusso emotivo. I tessuti trapuntati e le lavorazioni jacquard evocano la sensazione del rifugio (sopra, la sfilata di Versace), mentre i ricami damascati e i motivi floreali ridisegnano l’idea di eleganza borghese in chiave contemporanea.
Le forme si arrotondano, gli abiti abbracciano il corpo invece di contenerlo. È un ritorno al piacere del contatto, a una femminilità sensoriale e tridimensionale. Persino i dettagli, cuciture decorative, bordature, orli imbottiti, suggeriscono la manualità artigiana dei laboratori di tappezzeria. In questa nuova moda non c’è più distanza tra guardaroba e salotto: entrambi raccontano il bisogno di armonia e benessere.

Moschino A/I 2025-2026 (Spotlight Launchmetrics)
Il nuovo lusso è sentirsi a casa
La moda che prende ispirazione dall’arredamento non è solo un trend estetico. È il riflesso di un’epoca che ha riscoperto la casa come luogo di cura e di identità. Gli abiti diventano prolungamento di quello spazio emotivo: rassicurano, proteggono, raccontano chi siamo. Nel 2025 la moda non punta a stupire, ma a far stare bene. Parla di calore, di equilibrio, di bellezza che accoglie.
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